e l’opera sarà pronta nei tempi. Da gennaio il Cem sarà una realtà fisica e inizierà a produrre costi. Utenze (luce, gas, acqua), manutenzione ordinaria (pulizia, verifiche degli impianti, sorveglianza) e spese varie sono costi fissi impossibili da abbattere. Per controbilanciare queste uscite è quindi necessario agire sulle entrate.
Si gioca tutto qui, su un concetto elementare dell’economia, il futuro del Centro eventi multifunzionale di Verbania. Un futuro ancora da scrivere, che non è chiaro nemmeno all’Amministrazione comunale che, difatti, è alla ricerca di un consulente, che in realtà è più che altro un dispensatore di consigli.
L’esperto, chiariamolo subito, non dovrà realizzare il piano gestionale, né occuparsi di spettacoli o progetti artistici. La figura che il Comune sta cercando e per la quale è aperto un bando pubblico di selezione, è un professionista (un manager o un ingegnere gestionale) che indichi in linea di massima quale strada seguire, se è più conveniente una gestione interna o esterna, tramite appalto a privato o una fondazione/associazione, con un unico appalto o appalti separati. Serve una persona che indichi alla giunta tre ipotesi gestionali e i relativi modelli organizzativi, con i pro e i contro (comprese eventuali fonti di finanziamento esterne), sulla base dei quali prendere una decisione. Perché, finora, la partita gestionale – salvo la serata di presentazione di inizio anno e diversi contatti informali – non è ancora stata affrontata dalla giunta Marchionini, che ora ha la necessità di stringere i tempi. Che la consulenza sia “leggera” è provato dal basso importo (2.500 euro più Iva e contributi contro, per esempio, i 20.000 pagati nel 2011 a Altea per il Piano gestionale vero e proprio del Cem) e il tempo di realizzazione (entro il 30 ottobre). Le candidature vanno presentate entro il 15 settembre. Il vincitore avrà un mese all’incirca per tirare le somme. Tra novembre e dicembre verrà presa una decisione.
Per non diventare un macigno sul bilancio del Comune, il Cem deve portare incassi. E non dagli spettacoli (che costano) o dai biglietti (che difficilmente ripagano per intero gli spettacoli), ma da bar, ristorante, spiaggia e dai servizi interni alla struttura.