le mani sulla questione della sanità scaricando le competenze ad altri, la “consegna del silenzio” attuata dall'Asl nei confronti dei comitati, la necessità di “scendere in campo” alle prossime elezioni. Questi i temi trattati nel nuovo comunicato stampa del gruppo Sos Ossola: “Iniziamo col confermare- spiega Bernardino Gallo, presidente di Sos Ossola- che la nostra posizione è, da sempre, quella che l'urgenza e l'emergenza, oggi affrontata con i Dea del Castelli e del San Biagio, debbono essere assicurate si in Ossola che nel Cusio e nel Verbano. Notevole l'incoerenza di chi sostiene la provincia autonoma per la sua specificità e non contrasti la posizione della regione Piemonte di chiudere un Dea nella tripolare provincia del Vco. Ai segnali precedenti che si sono sedimentati in questo ultimo periodo, soprattutto con il non rispetto della decisione sella rappresentanza dei sindaci dell'Asl Vco, circa la certezza che i "padroni del vapore" intendono privare l'Ossola di un ospedale efficiente, se ne sono aggiunti numerosi altri. La principale credo siano le dichiarazioni dell'on. Borghi sul tema Dea. Sostanzialmente se n'è lavate le mani perchè non di sua competenza!? Le sue dichiarazioni sempre ridondanti che trattano anche di tante questioni minute, con tante parole, parole, parole, si traducono in pochi fatti sostanziali importanti per le "cose" essenziali che siano in grado di invertire il declino della Montagna di cui si occupa da decenni. Naturalmente l'Ossola, da noi definita Periferia dell'Impero, credo che abbia la maglia nera. Un secondo segnale è quello dell'incontro dei medici "di famiglia" e pediatri convenzionati con la dirigenza dell'Asl Vco qualche giorno fa. Sembra che il direttore generale sia allergico anche a qualche velata critica e si sia anche inalberato, naturalmente con la francescana rassegnazione di quasi tutti i medici presenti, ivi compresi quelli che avevano sostenuto che parlare di servizi territoriali prescindendo da dove sarà collocato il Dea. Registriamo il silenzio di questa dirigenza alle nostre critiche, proposte e richieste di dati e d'interventi che ci fanno comprendere che hanno ricevuta la "consegna del silenzio" che mantengono con ferrea disciplina e si guardano bene dal confrontarsi con le associazioni, anche se alcune sono succubi o in sintonia del pensiero unico. Sui due Dea, struttura che non è a se stante ma intimamente collegata ad altri servizi e supporti, avanziamo di nuovo la proposta fatta da almeno 4 anni che è quella di creare un polo (pubblico - privato) al Castelli di Verbania, analogo a quella del Coq di Omegna, e uno totalmente pubblico al San Biagio di Domodossola. Naturalmente occorre rinforzare il pubblico in Ossola essendo troppo sottodimensionato. ( oggi 16% del totale). Dire solo che il Dea a Verbania debba essere gestito dai privati, è questione mal posta se non nel contesto come sopra accennato. La risposta dell'Ossola avrebbe dovuta essere dura da parte della gente se unitariamente, chi di dovere, si fosse dato da fare, ma non l'ha fatto e non intende farlo, Sos Ossola, pur restando sempre indipendente da partiti e movimenti, si farà carico di favorire una nascita di uno strumento nuovo, che non riguardi solo l'Ossola e che andrà avanti con le gambe della gente se queste lo vorranno”.