“Abbiamo cercato Max e l’abbiamo voluto perché è un esempio positivo – spiega, presentando l’evento, il professor Alessando Sartorio, primario a Piancavallo – di un uomo che con impegno e dedizione ha avuto una carriera di successi e soprattutto lunga. Questo può spronare i nostri ospiti, ai quali non chiediamo la perfezione, ma l’impegno a condurre una vita regolata, per il loro interesse e benessere”.
Lo sforzo per combattere l’obesità “che tocca il 10% della popolazione giovanile mondiale – precisa il medico –, con il 20% che è in sovrappeso” inizia in famiglia. “Sono cresciuto in un ambiente sano, con una mamma calabrese che ci ha sempre dato cibo genuino, raccolto e cucinato – racconta lo sciatore –. Una famiglia che mi ha avviato allo sport. È cresciuta in me la passione e questa attività è diventata un lavoro. Sono stato fortunato, tutto è stato naturale, compreso curare l’alimentazione e il fisico. Il consiglio che do è quello di porsi un obiettivo, di lavorarci sopra, di ricordarlo ogni volta che bisogna fare fatica. Anch’io alle volte ho la tentazione di sgarrare e di mangiarmi una tavoletta di cioccolato. Come faccio? Esco di casa e mi metto a fare qualcosa. Resisto…”.
Oltre all’aspetto medico-sanitario curato dal professor Sartorio, a Piancavallo gli ospiti e le loro famiglie ricevono anche un sostegno psicologico. “Siamo quello che mangiamo, il cibo costruisce la nostra identità – afferma Enrico Molinari, psicologo all’Istituto e docente in Cattolica –. Nelle cure è importante darsi obiettivi ma che siano raggiungibili. È indispensabile perseverare e impegnarsi. Max, in questo senso, è un bel testimonial”.







































