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nei Dea del Castelli e del San Biagio, che sarebbero sotto organico. Questa la denuncia fatta dal Movimento Una tramite il suo presidente Bernardino Gallo: “Da parecchio tempo le condizioni di lavoro nei due Dea- spiega Gallo- sia al Castelli che al San Biagio, sono molto problematiche sia perché sono sotto organico, (carenti di personale) e di recente anche mancanti di supporti come presenza di medici nella struttura chiamata Obi e non solo in questa.

Il risultato è che, da molto tempo, almeno la metà degli operatori manifesta segni di insofferenza, "esaurimenti", con alti tassi di assenze per malattia, esoneri da servizi notturni, trasferimenti ad altri servizi, sintomatici di un notevole disagio.

Non eravamo bene informati, anche se qualche idea l'avevamo e, in un paio di occasioni, ci era capitato di aver ricevute lamentele da parte di utenti sul servizio e sul comportamento burbero o sbrigativo degli operatori e avevamo  spiegato che medici e infermieri erano soggetti a un servizio molto pesante, anche se non avevamo la conoscenza esatta della dotazione organica e della possibile confusione organizzativa.

Informatici seppur sommariamente pensiamo che in tale situazione di carenze parrebbe non mancare la disorganizzazione interna ed anche esterna con il 118 di Novara. Non vi sono protocolli raccordati a quelli dei Dea della nostra Asl questione condivisa con le altre. Problematica di particolare importanza nella nostra realtà tripolare con tre presidi, (2 Dea e un pronto soccorso) e con la distanza notevole, rispetto ad altre realtà, tra i primi livelli e il secondo di riferimento che è Novara. Il risultato è che troppo spesso i tempi per trasferire o portare il paziente in una struttura che sia in grado di curarlo, sono molto dilatati e superiori a quelli indicati per essere efficaci anche con gravi conseguenze.

Per il personale medico che dovrebbe accompagnare in ambulanza l'utente non si fanno corsi di aggiornamento tant'è che molti, per fare un esempio, non sono in grado di "intubare" il paziente, pratica indispensabile per le emergenze che avvengono inevitabilmente nella casistica.

Parrebbe inoltre che da oltre un anno e mezzo, su sollecitazione sindacale, sia stato anche costituito il "gruppo aziendale valutazione" che avrebbe dovuto valutare le cause di questo disagio e indicare i correttivi. Sino a questo momento il gruppo non ha pubblicato alcunché.

Noi pensiamo che comunque, in attesa delle risultanze della commissione Gruppo Aziendale Valutazione, i cui tempi giudichiamo eccessivi e deprecabili in quanto alcuni provvedimenti urgenti potevano e dovevano essere adottati a partire dalla copertura degli organici che è causa principale della difficile situazione di disagio. 

Infatti con la carenza di personale e i supporti di cui sopra mancanti, i turni di lavoro sono più pesanti con le ovvie conseguenze sopra esposte.

Altro provvedimento che ci viene in mente è valutare i carichi di lavoro e decidere, ad esempio, se mantenere in piedi, in questo periodo di emergenza, il turno notturno al pronto soccorso di Omegna che ha pochi accessi di notte e mai di casi non urgenti; in teoria questi ultimi nemmeno dovrebbero transitarvi se il 118  funziona e venga ben informato.

Sicuramente il gruppo dirigente responsabile sarà in grado di adottare provvedimenti urgenti per risolvere gran parte dei problemi senza attendere le conclusioni della commissione che certamente comprenderanno tali provvedimenti che sollecitiamo e che andranno oltre.

Con questa nostra nota invitiamo la dirigenza Asl Vco ad attivarsi, ma visti i precedenti che non ci consentono di sperare che ci si corrisponda in quanto da tempo se la cantano e se la suonano solo tra addetti ai lavori e con rappresentanza dei sindaci proni agli ordini di partito e istituzionali, invitiamo gli organi di stampa a informarsi e pretendere anche loro risposte esaurienti su tale questione che riteniamo di fondamentale urgenza e importanza”.