RE- 03-10-2016- Erano più di 1500 i fedeli che hanno attraversato domenica scorsa, 2 ottobre, la Porta Santa della Basilica di Re in occasione del 34° Pellegrinaggio a piedi organizzato da Comunione e Liberazione della Diocesi di Novara. Il titolo delledizione 2016 era: ”Signore, io sono un peccatore, vieni con la tua Misericordia”. Un tema strettamente legato all'Anno Santo proposto da papa Francesco, tanto che sia la data che lo svolgimento del cammino di preghiera hanno subito modifiche, adeguandosi agli altri eventi che CL ha organizzato in tutt'Italia per l'occasione. Proprio da uno di questi, tenutosi a Caravaggio il giorno prima, è arrivato lo spunto di riflessione con cui si è introdotta la Messa in Santuario: sono stati letti alcuni brani dell'omelia di don Julian Carron, Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione: “Quando ci dimentichiamo di come il Signore ci ha trattati ..... C'invade una logica separatista. ..... Fratturiamo il presente costruendo fazioni” ha detto Carron citando un videomessaggio del Papa ed ha aggiunto: “In un rapporto non cè cammino senza la misericordia. Lo sappiamo bene: senza perdonare ed essere perdonati nessun rapporto avrebbe possibilità di durare. E se ciascuno di noi non si lascia abbracciare di nuovo, se non si lascia perdonare di nuovo, noi non riusciamo ad abbracciarci e a perdonarci da soli. ... Non è un discorso sulla misericordia che può farci vivere, ma il rapporto con una Presenza, per cui uno si abbandona nelle braccia di un Altro”. Don Franco Belloni, parroco a Novara, nella sua omelia ha affermato che la Fede “... non è la fede razionalista di chi pensa di fare un salto nel buio; è la fede di chi si fida di una presenza reale, quello che noi abbiamo vissuto oggi; siamo passati dalla Porta Santa” ... “E' Gesù Cristo la Misericordia e nel contempo è la Porta, che ci avvia alla Misericordia del Padre. Una persona, non un concetto: un uomo che si può incontrare, amare, ascoltare ma certo anche respingere e odiare, perché noi abbiamo la libertà. La Misericordia sgorga dalla ferita che ciascuno di noi ha aperto nel cuore di Dio; il nostro peccato fa nascere nel cuore di Dio la paura di perderci. Ci ha fatti per salvarci; per questo si è fatto uomo. Ogni piccolo cedimento del nostro orgoglio, anche il più nascosto sospiro del nostro desiderio verso Dio, è per Lui un'infinita festa”.