DOMODOSSOLA- 05-10-2016- Nei giorni scorsi, dopo le discussioni al Ciss e le dichiarazioni del sindaco domese di uscirne se continuerà l'arrivo dei migranti, è iniziata una mobilitazione a favore dell'accoglienza fatta attraverso uno scritto, una lettera, inviata al primo cittadino domese ( ne riportiamo una qui sotto ndr.). Il sindaco Lucio Pizzi però anticipa futuri arrivi vanificandone da subito l'esistenza, ecco il breve messaggio che chiede di mobilitarsi in favore dei migranti e la risposta di Pizzi: “Ciao a tutti. E’ molto urgente…bisogna inviare una lettera, ognuno di proprio pugno esprimendo il proprio parere positivo verso l’accoglienza dei migranti. La lettera Va consegnata a mano o via mail al ciss ossola (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e manualmente presso l’ufficio protocollo del comune di Domodossola con richiesta di ricevuta di consegna possibilmente includendo copia del documento di identità. Bisogna coinvolgere il maggior numero possibile di persone. E’ molto urgente! Iniziamo da oggi. Grazie a tutti. Mercoledì 5 ottobre alle 19 sempre a Trontano faremo un tavolo di raccordo”. “Questo è il messaggio che circola su Whatsapp- spiega Pizzi- mi è stato trasmesso da una persona che lo ha ricevuto e non ha condiviso questo agire che evidentemente nulla ha a che vedere con un movimento spontaneo.
In Municipio sono pervenute una quarantina di lettere e alcune mail che, alla luce di quanto emerge, sembrano invece avere una chiara matrice e forse in alcuni casi anche ragioni di interesse personale. Hanno scritto, tra gli altri, un dipendente del C.I.S.S. e sua moglie, educatori, volontari, magari guarda caso anche qualche persona vicina al mondo delle cooperative o comunque coinvolte nella gestione dei migranti… Sembra più una catena di Sant’Antonio estranea al volontario slancio umanitario, viste le modalità di reclutamento, e che porta alcune persone (in parte neanche residenti a Domodossola) ad esprimersi con alcune lettere più o meno uguali tra loro tentando di dare un’immagine non corrispondente a ciò che è veramente successo.
Penso che si tratti di una petizione non solo poco spontanea ma ancor meno indipendente e, soprattutto, poco rispondente al più diffuso sentire che è quello di un’emergenza immigrazione ormai fuori controllo, mal condotta fin dalla sua genesi e la cui gestione, purtroppo, sta proseguendo peggio: un’emergenza di cui non si intravede minimamente la fine e che per troppi è diventato uno squallido business.
Non è un problema di razzismo come i firmatari delle lettere vorrebbero far trasparire: ho indicato modalità per gestire la situazione di oggi in maniera più equilibrata e condivisa, con l’idea però che l’emergenza debba avere una fine in tempi ragionevoli. Il mio atteggiamento sarà determinato e coerente, così come la maggioranza dei miei concittadini mi invita costantemente a fare: ci sono i migranti ma ci sono prima i domesi.
Non permetterò quindi che nella nostra Città si continui con il passo che era stato preso dal C.I.S.S. in accordo con la precedente amministrazione: ho detto che avrei difeso Domodossola dall’immigrazione e quindi farò tutto il possibile. Gli altri possono continuare a scrivermi e a sprecare inchiostro, carta, toner e cartucce per fotocopiatori: non rivedrò nessuna dichiarazione né decisione, anzi a breve darò un quadro reale dei fatti.”
Ecco la lettera inviata in questi giorni, quella pubblicata ci è stata inviata da Giancarlo Lotto, ex consigliere comunale:
AL SINDACO DEL COMUNE DI DOMODOSSOLA
E PER CONOSCENZA:
AL CISS-OSSOLA
AL SINDACO DEL COMUNE DI CREVOLADOSSOLA
AI MEZZI DI INFORMAZIONE
Buongiorno,
come cittadino ossolano desidero esprimere la mia disapprovazione per le iniziative da lei assunte - come Sindaco di Domodossola e come Presidente dell'Assemblea dei Comuni del CISS-OSSOLA - come vengono riferite dai mezzi di stampa, riguardo la questione dei migranti. L'accoglienza dei migranti è un problema notevole ed epocale. Non può essere affrontato con uno spirito di intolleranza e di chiusura pregiudiziale, non fondato su problemi reali. Nei più di due anni di presenza di migranti in Ossola si è verificato solo un caso problematico (a Villadossola) peraltro in via di accertamento giudiziario . Considerato il numero e l'età delle persone che sono passate nella nostra zona non pare certo statisticamente improbabile, basti pensare a cosa combinano i "NOSTRI", a tutte le età ed a tutti i livelli di delinquenza (anche quella, sempre dimenticata, dei colletti bianchi).
La invito anche a riflettere sul ruolo importante che una Istituzione consortile come il CISS svolge; solo con interventi seri, professionalmente qualificati e pubblici si riesce a gestire, controllare, promuovere una politica sociale adeguata e per tutti.
Se si ritiene che non sia giusto che i migranti abbiano occasioni di lavoro a fronte di (modeste) borse lavoro, mentre "non ce n'è per i NOSTRI”, la risposta è aumentare le risorse per il sociale (manca 1 miliardo a livello nazionale, tolto nel 2008 e mai restituito) ed incrementare le borse lavoro (peraltro già numerose) attivate in Ossola da CISS e Comuni sensibili. O introdurre il reddito di cittadinanza.
Condivido invece l'esigenza di una equa ripartizione dei migranti sul territorio, pur tenendo conto dell’opportunità che si tratti di località non troppo decentrate. In questo senso approvo l'atteggiamento del Comune e della comunità di Villadossola e sollecito analoga disponibilità in altri Comuni (sia in nome delle "radici cristiane" - sovente chiamate in causa in maniera strumentale -sia in nome della tradizione progressista e solidale; ciascuno si richiami ai suoi ideali, ma il risultato non può essere molto diverso di fronte a persone che fuggono da guerre fatte spesso per i NOSTRI interessi e con le nostre armi o da povertà aggravata dalle NOSTRE multinazionali).
Se è vero, come è vero, che lei ha ricevuto il mandato a fare il Sindaco da un ampio numero di cittadini è altrettanto vero, a mio parere, che lei debba rappresentarli tutti. E non offendere il senso civico e le idee di coloro che la pensano in modo diverso.
