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Ospedale Omegna700

OMEGNA-06.10.2016- Nessun Consiglio Comunale approverà il ricorso al Capo dello Stato

per modificare le sorti del punto di primo intervento presso l’ospedale, chiamato anche, per semplificare, pronto soccorso. La riunione dei capigruppo svoltasi lunedì 3 ottobre alle 18, come stabilito nell’ultima seduta di Consiglio Comunale mercoledì 28 settembre, non ha portato i risultati attesi dall’associazione “Omegna si cambia”.  L’incontro è stato stabilito a fronte del diniego davanti alla richiesta portata avanti dal consigliere di minoranza Giulio Lapidari, per conto dell’associazione, al fine di inserire nell’ordine del giorno la mozione in cui si chiedeva al Consiglio Comunale di votare il ricorso al capo dello Stato dato che l’invio andava fatto entro il 20 ottobre. Il presidente del Consiglio Comunale Gianni Desanti aveva detto che non era possibile inserire tale mozione all’ultimo momento e quindi rimandava l’argomento alla riunione di lunedì. Una decisione sostenuta anche dai consiglieri di maggioranza ad esclusione di Alyosha Mattella della Federazione della Sinistra che condivideva la posizione di Lapidari e dei colleghi di minoranza. Lunedì è emerso che i tempi tecnici per approvare la mozione non permetterebbero di approvare il documento. Augusto Quaretta, che con Mauro Empolesi appartiene a “Omegna si cambia” ed aveva seguito tutte le fasi del Consiglio Comunale si dice spiaciuto ed aggiunge: “Siamo contenti che i consiglieri comunali ci abbiano sostenuto. Spiace vedere che l’Amministrazione comunale non abbia pensato di agire per tempo ma ovviamente non essendo dalla nostra parte è ovvio che si sia comportata così. Questo argomento resta comunque un tema di discussione da portare avanti”. Osservazioni sulla vicenda giungono anche dalle sezioni comunali di Lega Nord Cusio e Fratelli d’Italia An di Omegna che scrivono: “Riguardo l’impossibilità di poter far ricorso al capo dello Stato contro la chiusura notturna del punto di primo intervento dell’ospedale Madonna del Popolo, poiché termini ormai risultano essere scaduti, le sezioni comunali di Lega Nord e Fratelli d’Italia fanno osservare:

  • Sulla vicenda pronto soccorso ci si rimbalza la palla delle responsabilità.
  • La salute dei cittadini (con quanto in relazione ad essa) è responsabilità in primis del Sindaco e della sua giunta.
  • Il Pronto Soccorso di Omegna è stato chiuso di notte e il ricorso non è stato fatto. Ricorso al Tar proposto dai nostri Gruppi Consiliari in consiglio comunale.  Quest’Amministrazione ha fallito su uno dei temi più importanti per la prosperità di una città.
  • Tale questione non può passare in secondo piano in un momento, come questo, in cui si muovono voci sulla prossima amministrazione. Frisone non è un “homo novus”: ha supportato la giunta Mellano nella chiusura del pronto soccorso. Nei mesi di battaglia dell’ospedale non ha fatto un solo intervento che non fosse quello di appoggiare, con il silenzio, l’operato di Mellano. Inoltre, da vice-sindaco ha esplicitamente rifiutato di accogliere le quasi 10.000 firme dei cittadini, consegnate, a seguito del suo rifiuto, all’assessore Alessandro Buzio. Non ha partecipato né dialogato con il Comitato Difesa Ospedale. Per quanto riguarda Rondinelli, l’altro candidato a Sindaco alle primarie del Pd, benchè abbia pubblicato qualche articolo dichiarando di non supportare Mellano sul tema sanità, ha comunque attentamente evitato qualsiasi azione contraria che potesse danneggiare il Partito Democratico. Il fatto che abbia partecipato alle manifestazioni pro ospedale (Frisone non ha partecipato nemmeno a quella) non si è tradotta in alcuna mossa del Pd per il bene di Omegna.
  • Speranza è che, per le prossime elezioni, vi siano candidati diversi da chi, per ragioni oscure o forse troppo comprensibili, ha negoziato il bene degli omegnesi a favore di un “bene vivere” con Mellano. Se le dinamiche fossero state diverse, oggi non saremmo qui a fare il mea culpa su un tema che andava affrontato a monte.