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mostra pomologica villdossola

VILLADOSSOLA – 17-10-2016- Mele, pere ma anche peperoncini, zafferano, agrumi e persino una pianta

di Karadeè alla mostra pomologica di Villadossola. Protagonisti principali sono stati frutti delle vecchie varietà di mele e di pere risultato del progetto di recupero avviato nel Vco anni da parte della Cooperativa il Sogno. Accanto alle varietà ossolane c'erano anche le collezioni di mele dell'agricoltore e ricercatore Marco Maffeo, della scuola Malva Arnaldi di Bibiana; di pere dell'Ippsar di Fossano, la collezione di nuove varietà dell'Istituto Fojanini di Sondrio. “L'annata per le mele è stata buona e quasi tutte le piante hanno prodotto – dice Roberto Pozzetta della cooperativa Il Sogno - resistendo alle avversità e alle malattie”. “Per la parte relativa al censimento – ha spiegato l'agronomo Antonello Bergamaschi - il progetto è quasi concluso ora è iniziata una fase di sviluppo dal punto di vista delle varietà che abbiamo raccolto. Si tratta di un'operazione che ha un valore non solo dal punto di vista aggricolo ma anche storico e culturale”. La cooperrativa ha avviato il progetto nel Vco nel 2008 e ha recuperato 200 varietà di mele e 70 di pere. Nel corso degli anni sono state recuperate e innesestate la maggior parte delle piante ritrovate. In mostra inoltre c'erano altre coltivazioni tipiche della nostra provincia come gli agrumi di Cannero per i quali il comune a breve presenterà un disciplinare di produzione e in particolare il canarone un limone cedrato tipico di questa località del lago Maggiore. Grande interesse ha suscitato la presentazione dello zafferano che viene coltivato a Trontano, sotto la toppia del Prunent, da parte dell'azienda agricola “Tempo Reale”. A fare da cornice alla manifestazione l'esposizione di una collezione di peperonicini, e una pianta di Karkadè coltivata a Biella frutto di un di lavoro di ricerca compiuto da Marco Maffeo sulla biodiversità dei migranti. “I profughi portano con sé non solo le storie di guerra – dice Maffeo - ma anche una cultura contadina”.