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LESA – 18.10.2016 – Come cicerone Claudio Marenzi
è perfetto. Nella visita agli stabilimenti di Lesa con il ministro degli Affari regionali Enrico Costa, l’amministratore delegato di Herno mostra, spiega, illustra, racconta. Racconta innanzitutto la storia dell’azienda (guarda il video) fondata dal padre Giuseppe nel dopoguerra. Licenziato dalla fabbrica di aerei Siai Marchetti, il capostipite Marenzi entra nel settore tessile quasi per caso, impara il mestiere e poi si mette in proprio per produrre impermeabili. Tra gli alti e bassi del mercato e con una nuova generazione – Claudio e i due fratelli – si arriva agli inizi degli anni Duemila e all’operazione che porta l’attuale Ceo, oggi 54enne, al vertice dell’azienda e all’avvio di quel piano di rilancio il cui frutto è la grande popolarità del marchio Herno in Italia e soprattutto nel mondo e che si misura in un fatturato arrivato a sfiorare gli 80 milioni di euro.
Ricerca, innovazione ma anche vestibilità dei capi e design sono i punti di forza di Herno, che convivono nella sede di Lesa. A iniziare dall’atelier che si trova all’ingresso dell’azienda, dove i capi spiccano esposti nel classico brand Herno – trave-gruccia in acciaio e gancio con cuoio – circondati da installazioni di arte moderna, un quadro che ritrae Giuseppe Marenzi, e un calcio-balilla di design. A quest’ultimo si sono ben disimpegnati gli ospiti, con il padrone di casa in coppia con il prefetto di Novara Francesco Paolo Castaldo, che hanno battuto in una calettata improvvisata (guarda il video) il ministro Costa e l’ex presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo.
Nei reparti, la tradizione dei vecchi mobili da sartoria in legno si mischia con computer di ultima generazione, macchinari che stampano e saldano i lembi di tessuto con il calore e colle speciali. Passando tra i suoi dipendenti Marenzi mostra con orgoglio la sua gente e il suo lavoro, dimostrando conoscenze tecniche e passione che solo un’azienda di famiglia, radicata alla propria vita, può dare. Nel polo logistico, gli ex cantieri di Solcio, tutto è nuovo, in ordine, pulito quasi asettico.
In riva al Verbano c’è una fabbrica-paese che lavora, produce e guarda al futuro con convinzione, ambizione ma con i piedi ben saldi a terra, doti che il capo dello Stato Sergio Mattarella riconoscerà a Claudio Marenzi il prossimo novembre a Roma insignendolo ufficialmente del titolo del Cavalieri del lavoro ottenuto lo scorso maggio.