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galli massimo
BAVENO – 18.10.2016 – Animali domestici

e malattie infettive. C’è anche questo tema, che ha rilevanza medica ma che interessa da vicino anche la popolazione, tra quelli che si stanno trattando al Grand hotel Dino di Baveno, dove è in corso il 15° congresso nazionale Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali). Di fronte a circa 800 specialisti provenienti dall’Italia e dall’estero e coordinati dai professori Gaetano Fillice (Policlinico San Matteo di Pavia) e Domenico Santoro (Azienda ospedaliera Sant’Anna di Como) si parla, per esempio, della leishmaniosi, malattia che ha come vettore il cane e che negli ultimi tempi s’è diffusa in più aree, anche nel nord Italia. A Madrid negli anni scorsi vi è stata una grande epidemia umana. La presenza in casa di animali domestici diversi come rettili, tartarughe o iguana è anch’essa fonte di potenziale pericolo, dato che le feci contengono di norma salmonella. I ratti domestici – è accaduto in Inghilterra e in Danimarca – possono portare il virus Seul, responsabile della febbre emorragica coreana con sindrome renale. Mettersi in casa un animale selvatico poco noto può riservare brutte sorprese. L'anno scorso sono stati segnalati in Germania tre decessi in persone il cui unico punto in comune era essere allevatori di un grazioso scoiattolo dell'America centrale (Sciurus variegatoides) che a loro ha passato un virus precedentemente sconosciuto, e a maggior ragione mai osservato dall'uomo, che ha a loro causato una encefalite mortale.

Tra le infezioni emergenti destano preoccupazione tra gli specialisti quelle trasmesse da insetti vettori quali zecche e zanzare. L'attenzione è alta anche in seguito all'allarme degli scorsi mesi sul virus Zika che, a oggi, sembra però di non avere grandi probabilità di diffusione in Italia.

Nella foto il professor Massimo galli, viepresidente Simit.