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gastone novelli ecole

DOMODOSSOLA- 18-10-2016- Martedì 25 ottobre dalle ore 11 alle 13 l’École des Italiens

presenta a Domodossola, in via Mellerio 2, l'opera di Gastone Novelli, Untitled, tecnica mista, cm 140x97 Catalogo Mme Webb Editore.

Gastone Novelli (Vienna 1925 – Milano 1968)

L’artista inizia la sua attività pittorica alla fine della Seconda Guerra mondiale, sotto l’influenza dell’amico Max Bill. Viaggia in Brasile, dove rimane con la moglie dal 1950 al 1954. Al suo rientro in Italia è in contatto con gli artisti astratto-geometrici di Forma 1 come Dorazio, Turcato, Accardi, Consagra, Perilli. Durante il soggiorno parigino del 1957 conosce invece artisti del calibro di Tristan Tzara, Man Ray, André Masson, Hans Arp e altri dadaisti. Il suo lavoro di derivazione astratta vede l’impiego di collage, assemblage, fotografie, solarizzazioni, perspex: in seguito si accosterà progressivamente ai caratteri tipici dell’informale. Sempre nel 1957 pubblica con Achille Perilli la rivista “L’esperienza moderna”, aperta alle nuove avanguardie artistiche. L’influenza informale nel frattempo viene meno; l’artista elabora un nuovo percorso fondato sul segno-scrittura, con contaminazioni letterarie che lo vedono a contatto con scrittori come Claude Simon, Pierre Klossowski, Giorgio Manganelli, Alfredo Giuliano ed Emilio Villa. È tra i fondatori del gruppo Continuità con Fontana, Arnaldo e Giò Pomodoro, Turcato, Dorazio, Bemporad, Tancredi. Espone in numerose collettive dedicate al rapporto pittura-scrittura e collabora alle attività del Gruppo 63. Nel 1964 gli viene dedicata una sala personale alla Biennale di Venezia; nello stesso anno è organizzata un’antologica al Kunstverein di Friburgo. Nel 1968 pubblica Viaggio in Grecia – con brani, disegni e incisioni – e si trasferisce a Venezia, dove prosegue l’attività pubblicando il volume di tavole disegnate I viaggi di Brek. Nello stesso anno partecipa alla Biennale di Venezia con una sala personale, chiusa al pubblico per protestare contro il clima poliziesco in cui si svolge la manifestazione; sul retro di una tela girata verso il muro, scrive "la Biennale è fascista". Inizia ad insegnare all’Accademia di Brera a Milano, dove si è trasferito, e dove muore improvvisamente il 22 dicembre 1968.