VERBANIA – 25.10.2016 – Si (ri)aprirà il prossimo
1° marzo il processo per l’incidente nautico di Belgirate del 19 agosto 2011 che costò la vita a Marina Spiridonova, 43enne cittadina ucraina residente a Sesto Calende. Quel giorno la donna si trovava su un piccolo tender in vetroresina di proprietà di Moreno Morosini, di Castelletto Ticino, che ne era ai comandi. Con loro due era presente una terza persona. Nelle stesse acque del basso Verbano si trovava a passare il lussuoso yacht dell’olandese Jan Keizer, turista in vacanza sul Verbano piemontese. Le due imbarcazioni si scontrarono e nell’impatto la donna perse la vita.
Ciò che seguì, sul piano giudiziario, fu un primo procedimento – l’accusa: omicidio colposo – nei confronti di Morosini, che si chiuse con il proscioglimento perché il perito del tribunale ritenne che l’incidente, inizialmente ritenuto provocato dal fuoribordo del ticinese, fosse addebitabile allo yacht. Così per Keizer, la cui posizione era stata archiviata, ci fu la successiva richiesta di rinvio a giudizio, respinta dal gup per un’eccezione dell’avvocato Giuseppe Russo, legale dell’olandese, che aveva sostenuto l’impossibilità del pubblico ministero di riaprire un fascicolo archiviato senza l’autorizzazione del giudice. Il processo è quindi ripartito da zero, approdando nei giorni scorsi proprio all’udienza preliminare conclusa con il rinvio a giudizio di Keizer, che sarà in aula a marzo.
Lo stesso turista è imputato anche in un processo di fronte al giudice di pace, in cui gli vengono contestate le lesioni personali colpose ai danni di Morosini e dell’altro occupante il motoscafo. La prossima udienza è in calendario il 18 aprile.