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risparmiatore tradito vb
VERBANIA – 29.10.2016 – Le azioni sono “bruciate”

e resteranno carta straccia, ma ottenere il risarcimento è possibile, anche se non scontato. È questo il messaggio uscito ieri dall’auditorium Sant’Anna di Pallanza e dall’incontro pubblico “Il risparmiatore tradito” organizzato dall’associazione Comunità.vb. Crisi bancarie, titoli svalutati, investimenti “caldeggiati” e risparmi in fumo sono stati l’argomento trattato dai due relatori, la dottoressa torinese Bianca Steinleitner, consulente del giudice e perito per diversi tribunali, esperta di reati finanziari; e l’avvocato trevigiano Matteo Moschini, che con il Movimento del consumatore sta proponendo in Veneto e in Puglia numerose azioni in nome dei risparmiatori beffati da Veneto Banca e popolare di Vicenza.

Steinleitner ha inquadrato la vicenda di Veneto Banca – e delle banche in generale – delineando i profili di responsabilità penale di amministratori e dirigenti. “Non credo che due miliardi di euro di svalutazione dei crediti siano avvenuti solo in un paio d’anni – ha detto –: forse bisognerebbe andare a vedere nei bilanci passati e, magari, si scoprirebbe che è stata dipinta ai soci e ai clienti una realtà che tale non era”. Da questo assunto s’è spinta un passo più in là, lanciando una proposta anche un po’ provocatoria. “Mi domando: e Banca d’Italia? Se ci sono responsabilità di cda, dirigenti, dipendenti, revisori ecc… ecc… lo stabiliranno le inchieste. Possibile però che l’organo di vigilanza non abbia vigilato? E che nessuno gliene chieda conto?”.

Nel ruolo di moderatore, l’analista finanziario di Torino Roberto Gschwentner ha cercato di far sintesi anche sui problemi concreti delle persone: “credo che tutti  presenti si chiedano, a fronte di soldi persi, se e come possono fare per recuperarli spendendo il meno possibile”.

Su questo fronte l’avvocato Moschini ha spiegato le strade che come movimento si perseguono in Veneto. “Presentiamo regolarmente querele collettive contro la gestione della banca per fare in modo che se si arriverà a un processo ci potranno essere centinaia di parti civili a chiedere i danni. In parallelo c’è la strada dell’arbitrato bancario, che ha ottenuto diverse sentenze di risarcimento, che è più veloce e non costa nulla”.

Il giurì, che presto sarà sostituito dal Giudice bancario con poteri più estesi (possibilità di gestire cause sino a 500.000 euro e sanzionare fatti antecedenti i due anni) non è però sfruttabile da tutti. “Bisogna essere onesti e dire che non tutti hanno diritto al risarcimento – ha chiarito –. Chi ha acquistato le azioni vent’anni fa, per esempio, difficilmente avrà ragione. Va guardato il profilo del singolo investitore”.

I pronunciamenti del giurì degli ultimi anni hanno evidenziato le magagne delle modalità di vendita delle azioni. “In banca rassicuravano i clienti mostrando titoli in crescita, relazioni positive dei revisori… dipingevano la banca come un istituto in salute, ma così non era – ha detto –. In più forzavano la mano perché non si può concentrare tutto l’investimenti di un cliente in un solo titolo, non si può proporre investimenti a medio termine a ottantenni-novantenni, i moduli informativi devono essere completi e spiegati, e quando la procedura sconsiglia un investimento non si può andare avanti, come dice una recentissima sentenza di Cassazione”.

La serata ha raccolto l’interesse della platea di circa duecento presenti, nella quasi totalità risparmiatori beffati. E non sono mancati gli applausi in occasione di quegli interventi anche un po’ polemici verso la banca o le istituzioni – anche locali – che il problema lo tacciono o lo minimizzano.

Non è mancata una vena polemica da parte dell’avvocato di Baveno Marco Marchioni, che ha accusato il collega veneto di procacciarsi clienti in barba alle norme deontologiche della professione. Polemica chiusa subito dall’interessato: “non mi sembra il caso di polemizzare di fronte a persone che hanno perso tutti i risparmi”.