VERBANIA – 29.10.2016 – L’operaio in pensione,
il figlio che reclama tutti i risparmi dei genitori anziani e morti nel frattempo, il professore, l’imprenditore costretto a acquistare per avere un fido, l’impiegata… All’auditorium Sant’Anna i volti e le storie dei soci “traditi” da Veneto Banca sono questi, quelli di persone normali: amici o vicini di casa, clienti fedeli e affezionati al proprio istituto (la vecchia popolare di Intra) che sfogano rabbia e amarezza.
“Mia mamma aveva 84 anni quando le hanno fatto acquistare in azioni tutti i risparmi suoi e del mio povero papà – racconta un uomo –. Ora lei non c’è più. Come è possibile indurre a un investimento azzardato una donna così anziana?”. La domanda, comune a tanti, s’accompagna alle modalità con cui è stato caldeggiato l’acquisto delle azioni Veneto Banca. “Mi hanno telefonato a casa dicendo che avevo denaro contante sul conto e che avrei potuto investirlo”, esordisce un pensionato. “Sono andato in banca e mi hanno proposto le azioni, rassicurandomi. Sono già andato a un incontro simile e mi è stato consigliato di chiedere il contratto. Quando l’ho avuto in mano – ha detto mostrando i fogli – ho trovato scritta questa frase ‘la banca sconsiglia l’operazione per il rischio del profilo del cliente’. Era la prima volta, nessuno me l’aveva detto”.
“Non posso dire di essere stato truffato dai dipendenti della banca perché sapevo che cosa acquistavo – ha raccontato un pensionato – però io e mio figlio tutti i risparmi messi nelle azioni li abbiamo visti svalutati e non ci rimane niente”.
“In banca sapevano che cosa stavano facendo – ha spiegato con rabbia e disperazione una donna –: ci stavano fregando. Mi hanno telefonato a casa e mi hanno rassicurato dicendomi che il capitale era sicuro, garantito”.
“Il contratto che ho firmato non è quello che ho visto”, ha spiegato un imprenditore, le cui modalità di invito all’investimento sono state le medesime degli altri.
Tra tutti qualcuno ha avuto soddisfazione. “Sono uno tra coloro che ha avuto un risarcimento grazie al giurì bancario – ha detto un uomo che aveva acquistato le azioni in cambio di un prestito per immettere denaro nell’azienda –. La procedura ha funzionato e è stata rapida. Ora che l’azione è stata ulteriormente svalutate chiederò la differenza”.