RE- 08-11-2016- “Ero al telefono col Prefetto, esprimendogli tutto il disappunto
per quello che stava per succedere dopo gli accordi che avevamo preso lo scorso agosto, e venti minuti dopo sono arrivati i profughi nel mio comune”. Così Oreste Pastore, sindaco di Re, racconta la sua impotenza nel gestire la situazione immigrati, imputando colpe anche alla spaccatura avvenuta all'interno del Ciss: “ Credo che quanto è successo nel mio comune possa essere da monito per gli altri comuni ossolani, che questa sia la conseguenza della spaccatura del Ciss, che già ad agosto aveva espresso con una lettera al Prefetto le difficoltà per Re ad accogliere migranti oltre ai quattro che già vi lavorano ogni giorno pur dormendo a Craveggia. Col Ciss “rotto” arrivano le cooperative, e questo serva di monito a tutti i sindaci ottusi, l'unione fa la forza, non si può andare da soli. Ci sono comuni che per varie esigenze non possono ospitare, eppure oggi dove metterli lo decide il Prefetto, e questa e la conseguenza della Legge Bossi- Fini”.