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carab nov 16
VERBANIA – 22.11.2016 – Questa volta la truffa

del finto avvocato dei carabinieri non è andata a buon fine. Sono stati proprio i militari del Nucleo investigativo di Verbania a fermare e arrestare il giovane napoletano che ieri ha truffato un’anziana verbanese di 81 anni. Eduardo Cannavacciuolo, 33 anni, pregiudicato, è stato fermato a Baveno, prima che – con l’auto – imboccasse lo svincolo dell’A26 per sparire dal Vco, dove aveva da poco messo a segno un colpo.

Nella tarda mattinata ha bussato alla porta della signora alla quale un complice, non identificato, aveva telefonato spacciandosi per un legale e dicendo che la figlia era stata coinvolta in un incidente d’auto, si trovava alla caserma dei carabinieri inguaiata perché non aveva l’assicurazione e per migliorare la sua situazione doveva pagare subito una somma di denaro. Denaro ritirato da Cannavacciuolo, rappresentante del sedicente avvocato dei carabinieri, nella misura di 400 euro in contanti e di monili e oggetti d’oro per circa 10.000 euro. A avvisare della truffa consumata – e del furto perché l’uomo ha portato via con l’inganno anche altri preziosi dall’appartamento – è stata la figlia, che ha messo in allerta i militari. Ma i carabinieri erano già usciti in pattuglia perché un’analoga chiamata, per una truffa tentata, sempre a Verbania e con le medesime modalità, aveva raggiunto il 112 nella prima mattinata. In questo modo, attraverso la targa dell’auto a noleggio che risultava segnalata per altri episodi simili, sono riusciti a individuarlo, fermarlo e arrestarlo in flagrante trovando i gioielli e il denaro nel veicolo. I preziosi sono già stati consegnati alla proprietaria e Cannavacciuolo, per il quale il magistrato ha confermato l’arresto, si trova in carcere in attesa del processo che sarà la prossima settimana.

“Questo arresto ci permette di cogliere l’occasione di invitare i cittadini a diffidare dei sedicenti carabinieri – afferma il maggiore Giovanni Della Sala, comandante del Nucleo investigativo – e di avvisare sempre le forze dell’ordine in casi simili”.