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profughi generico
VERBANIA – 24.11.2016 – Chiudere i centri d’accoglienza

e aprire strutture stabili per profughi riconosciuti. È questa la ricetta che il Pd di Verbania propone per gestire i migranti in città e in provincia. A sei giorni dai fatti di Arizzano, infatti, la segreteria cittadina del partito, che esprime sul fatto “piena  solidarietà agli operatori del centro ed agli agenti aggrediti”, pone alcune riflessioni sul tipo di centri che sono stati aperti negli ultimi anni. Tutte le strutture del Vco sono Cas (Centri di accoglienza straordinaria), destinati all’ospitalità di chi sbarca, si dichiara rifugiato e deve attendere che un magistrato valuti la sua richiesta d’asilo. Quando arriva l’esito, a prescindere dal sì o dal no, l’ospite deve andarsene; in caso di diniego è un irregolare, in caso di accoglimento entra nel sistema dei rifugiati. E è a questo, a un centro Sprar (Sistema di protezione rifugiati e richiedenti asilo), che ambisce il Pd, per gestire nel lungo periodo le persone, farle lavorare, introdurle nella società con pieni diritti perché con le carte in regola.

Il Pd è abbastanza netto nel bocciare i Cas, la cui esperienza “è veicolata in maniera inappellabile dalla prefettura che, ricevuta la richiesta dal ministero degli Interni di collocare sul territorio determinati numeri di rifugiati e individuata, tramite un ente gestore, una struttura, organizza la collocazione di queste persone senza interloquire con la comunità che si troverà, volente o nolente, ad accogliere”. Quello del mancato coinvolgimento è, per i democratici, un punto dolente. “È necessario il coinvolgimento dei sindaci e delle comunità locali prima dell'arrivo dei rifugiati, perché queste possano fare delle scelte in tranquillità rispetto a come rispondere alle richieste di accoglienza”. Mentre sarebbe un punto qualificante un centro Sprar perché darebbe direttamente agli enti locali la facoltà di gestire le strutture o di individuarne i gestori. “il Comune potrà decidere quante persone ospitare, tali persone avranno i documenti già in ordine, l'esperienza Cas verrà congelata per cui la prefettura non potrà aumentare la presenza di questo genere di accoglienza”, scrive la segreteria cittadina. “Questo condurrà ad un processo di integrazione più sicuro per comunità locale e ospitati e permetterà di lavorare con persone serie che vogliono costruirsi un futuro qui e hanno i diritti riconosciuti perché ciò possa avvenire”.