
PIEDIMULERA- 29-11-2016- Il primo cittadino di Piedimulera difende Lucio Pizzi per la sua presa di posizione sul Ciss, spiegando che quella dei servizi sociali deve essere una decisione meditata. Alessandro Lana non esclude la possibilità di un Ciss unico provinciale, ma non accetta ricatti che, a suo dire, sarebbero venuti dai paesi della bassa Ossola, alludendo ad Ornavasso, Premosello ed Anzola: “Dopo aver assistito senza commentare alle vicende delle ultime settimane- spiega il sindaco di Piedimulera Alessandro Lana- e dopo aver riflettuto a lungo su che posizione tenere e sottoporre alla mia maggioranza ed ai cittadini di Piedimulera mi sento di fare alcune esternazioni, in primo luogo trovo vergognoso l’atteggiamento ipocrita e finto-buonista di chi fino a qualche mese fa tirava per la giacchetta Domodossola perché colpevole di non essere protagonista trainante della politica ossolana, ed oggi gli stessi attori contestano al sindaco Pizzi di aver assunto un ruolo di coordinamento a loro non consono, perché colpevole di utilizzare le sue idee come base di partenza di una discussione democratica invece di sedersi a tavoli riservati a pochi intimi, in cui altri gli dovrebbero indicare la strada maestra da seguire secondo logiche di interesse politico volte a non scontentare i potenti di turno.
Sul Ciss da un anno si assiste ad una sorta di ricatto di alcuni comuni della bassa Ossola i quali in una logica molto democratica sostengono che sia indispensabile dialogare e trovare un’intesa forte per l’Ossola intera ma alle condizioni da loro dettate e cioè : “Non voteremo parimenti nessuna proroga del Ciss Ossola per il 2017 se non ci sarà l’impegno chiaro e preciso di andare verso un unico consorzio provinciale”; praticamente o si fa cosi o la colpa della rottura sul tavolo Ciss è di Domodossola. Francamente a me sembra un ricatto bello e buono quindi per quel che mi riguarda i tre sindaci possono liberamente prendere altre strade se non condivideranno l’idea che uscirà a maggioranza dalla prossima Assemblea del Ciss (qualunque essa sia). E’ vero che in questi due anni di decisioni prese da pochi e poi spacciate come condivise da molti ne abbiamo viste tante, quindi non mi stupisce la situazione odierna, ma ricordiamoci che qui abbiamo a che fare con i Servizi Sociali del nostro territorio, non possiamo permetterci slogan o macroaccorpamenti che produrrebbero risparmi di facciata ma che ad oggi non darebbero garanzie su servizi che fino ad ora sono stati garantiti se pur con tutte le difficoltà ed i tagli dovuti ormai ad una tendenza di Stato centralista che toglie ossigeno alle periferie.
Penso che di grossi calderoni che a parole funzionano, producono risparmi, economie di scala ecc. ecc. e poi in concreto offrono un minor servizio ne abbiamo già tanti, uno su tutti Acqua Novara Vco, dove alla faccia degli utili che tanto vengono sbandierati ad ogni consuntivo, il servizio è sempre più scadente, le sorgenti e i bacini sempre meno seguiti per colpa di una politica aziendale volta solo a ragionare sui numeri e non a pensare al lavoro sul campo.
Io ci vado con i piedi di piombo, (non ho pregiudizi né nulla in contrario alla possibilità di fare un unico Ciss provinciale ) analizziamo bene la situazione, poi con calma decidiamo se il Ciss unico è da farsi o meno, del resto lo studio sulla possibile fusione dei tre enti è pronto solo oggi, ad un mese dalla scadenza della proroga di un anno fa, quindi non vedo tutta questa fretta nell’affrontare una tematica così importante, il mio appello va ai colleghi Sindaci con questa considerazione: prima o poi il sipario cala per tutti noi, Sindaci, Presidenti, Onorevoli mentre le scelte da noi fatte, quelle rimangono e possono essere cruciali per il futuro della nostra Ossola quindi non cediamo a ricatti o diktat di partito, lavoriamo nel merito e proviamo a trovare una soluzione più condivisibile possibile nell’interesse di chi in questi anni ha usufruito e dovrà ancora usufruire dei servizi che il Ciss Ossola ha dato”.
