VERBANIA – 02.12.2016 – Alla fine il Movicentro
si farà. Diviso in due lotti e rivisto rispetto al progetto di inizio anni Duemila, ma avanzerà. Ieri sera il Consiglio comunale di Verbania ha approvato la convenzione con la Provincia e Rfi per far ripartire l’eterna incompiuta che tra progetti sbagliati e rifatti, ditte fallite e denaro dirottato altrove ha attraversato quattro amministrazioni comunali e provinciali di tutti i colori politici lasciando dietro di sé un cantiere mai finito e in stato di degrado.
Nella nuova convenzione le novità maggiori sono il contributo extra delle Ferrovie tramite Rfi – 200.000 euro –, il crono programma e il passaggio della competenza dalla Provincia al Comune. Non sarà infatti più il Tecnoparco a bandire e gestire la gara d’appalto, ma l’ufficio municipale. Il primo lotto è già finanziato, costerà 2,1 milioni di euro e vedrà realizzati i servizi ai binari compreso il rifacimento della banchina che oggi rende disagevole salire sui convogli della linea Domo-Milano perché c’è troppo dislivello. Il secondo lotto, quello dei 195 posti auto, verrà più avanti quando sarà certo il contributo statale del cosiddetto “Bando periferie” del governo Renzi attualmente al vaglio del Senato all’interno della manovra 2016.
La gara d’appalto del primo lotto sarà bandita entro 15 giorni dal ricevimento del progetto esecutivo, cioè verosimilmente entro il mese gennaio. Il secondo, a finanziamento accertato, entro 60 giorni dalla trasmissione del progetto definitivo.
Attorno a questo tema è stata lunga la discussione del Consiglio comunale, con le minoranze critiche verso un contributo che ancora non è garantito, verso un progetto non discusso nei dettagli, e la maggioranza – con in testa il sindaco Silvia Marchionini – a rivendicare di aver risolto un problema pesante eredità della “vecchia” politica.
A Palazzo Flaim i toni sono stati particolarmente accesi anche sull’approvazione della variazione di assestamento al bilancio. Più che ai rilievi sui numeri, le contestazioni sono state rivolte al primo cittadino. Durissimo l’intervento della leghista Stefania Minore che, prima di lasciare l’aula, ha lanciato una perorazione “mandiamo a casa Marchionini” attaccandola su soldi sperperati e atteggiamenti dittatoriali. L’intervento, respinto al mittente dalla maggioranza, ha sollevato obiezioni sul metodo anche dalla minoranza, a iniziare da Vladimiro Di Gregorio di Sinistra Unita.
Il confuso e virulento dibattito ha reso poco in termini di produzione. Il Consiglio comunale per la seconda volta consecutiva non è riuscito a affrontare la variante numero 26 al Prg, né la convenzione per un nuovo accesso ai camping di Fondotoce. A ora tarda, infatti, è mancato tra i banchi della maggioranza il numero legale e la seduta è stata aggiornata al 5 dicembre.