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VERBANIA – 03.12.2016 – La bambina, 

che oggi ha 5 anni, si trova in Marocco, dai familiari del padre. La mamma, che ha in corso un lungo contenzioso legale per il divorzio e per riavere la minore, non la vede dal 12 luglio del 2014, il giorno in cui l’ex marito la portò via dicendo che doveva recarsi al capezzale della madre malata e non poteva lasciarla da sola in Italia.

Quel viaggio in Africa e la perdurante permanenza della bambina – che ha anche una disabilità dovuta alla malformazione di una mano – per il tribunale di Verbania sono stati un reato. Accusato di sottrazione di minore, il padre è stato condannato ieri a una pena di tre anni, all’interdizione dai pubblici uffici e a un risarcimento di 20.000 euro alla ex.

Anche se la sentenza è di primo grado, e quindi appellabile, rappresenta un punto fermo in una vicenda lunga e ingarbugliata. Sposi in Marocco, i due hanno vissuto per un certo periodo nel Vco, dove lui ha trovato lavoro una volta emigrato e lei l’ha raggiunto. Dopo la nascita della figlia il rapporto si interrompe. La mamma va a vivere a Milano – lei sostiene per ragioni di lavoro, lui perché aveva un’altra storia – e la bimba, che non può accudire con continuità in quel momento, resta nella Provincia Azzurra con il papà, che nel 2014 la porta via. Nelle udienze dibattimentali del processo è emerso un quadro familiare complicato e la contrapposizione tra le due parti. Alla fine il giudice Rosa Maria Fornelli ha ritenuto non credibili le giustificazioni dell’uomo e, pronunciandone la colpevolezza, gli ha inflitto una pena superiore ai due anni che aveva chiesto il pm Laura Carrera.