VERBANIA – 13.12.2016 – Il cric dietro il sedile
era un’arma impropria. Così ha deciso il tribunale di Verbania condannando a 1.500 euro di ammenda e al pagamento delle spese processuali il cusiano Antonino Cuzzilla. L’uomo fu fermato nel settembre del 2015 a un posto di blocco stradale dei carabinieri in via De Amicis. Era nervoso e i militari perquisirono lui e il veicolo rinvenendo un grammo di cocaina e, dietro il sedile del guidatore, un pezzo di un cric, una sorta di spranga. Per il possesso di quell’oggetto, equiparato a un’arma, fu denunciato e sanzionato con un decreto penale di condanna e una multa. Ritenendosi del tutto innocente Cuzzilla, difeso dall’avvocato Valeria Sannella, ha presentato ricorso chiedendo di essere assolto. Il suo legale non ha negato i problemi personali del suo assistito, dai quali però è riuscito a uscire dandosi un nuovo inizio e “rigando dritto”. Convinto della propria fede, ha spiegato di non sapere che il cric si trovasse nell’auto, che aveva ricevuto in eredità dalla sorella. Una tesi che non ha convinto il giudice, che l’ha condannato a un’ammenda superiore ai 1.000 euro chiesi dal pubblico ministero Anna Maria Rossi.