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BOGNANCO- 29-12-2016- Bufera in consiglio comunale a Bognanco.

L'opposizione consigliare, in una lettera ai media, chiede le dimissioni del sindaco Remigio Mancini, denuncia “immobilismo per il paese”, e spiega che “non parteciperà più a nessun consiglio comunale, a meno che questo non abbia all’Ordine del Giorno le dimissioni del Sindaco”: “Giunti ormai alla vigilia di questo 2017. noi consiglieri comunali di minoranza ci troviamo costretti a denunciare pubblicamente una situazione ormai divenuta insostenibile e intollerabile- spiegano per il Gruppo “Bognanco Futura” Michele Bonzani, Miriam Brazzale, Samuele Castellano, Dario Darioli e Renato Croppi- il sindaco, ormai trasformatosi in podestà senza sostegno di alcuna maggioranza, fa tutto da solo: dichiara alla stampa utopistici investimenti ad opera di privati per il rilancio del paese, salvo poi smentirsi in consiglio; annuncia fantasmagorici piani di sviluppo, salvo poi dover fare i conti con i saldi del nostro bilancio; rivendica una infelice collocazione di un velobox – al centro di una via sotto l’ex Hotel Milano - che dal nostro modesto punto di vista è assurda e illogica; rivoluziona piani di lavoro del personale a sua insindacabile scelta – assume collaboratori con voucher, trasforma l’operaio in autista, etc. – tutto ciò senza alcun coinvolgimento con noi rappresentanti di minoranza; va in procura per riferire circa indagini in corso e di fronte al consiglio comunale si trincea dietro un “non posso rilasciare dichiarazioni”; respinge categoricamente un incontro (da noi richiesto) alla luce del sole con il personale del comune, in totale sfregio delle nostre prerogative di controllo e ispezione.

Non basti tutto ciò ci preme precisare che è in corso, da diverso tempo, una discussione unilaterale –pare proprio che noi parliamo ma che il sindaco non risponda – circa il costo dello sgombero neve su strade comunali, a nostro avviso lievitato considerevolmente e a giudizio di Mancini più contenuto rispetto al passato. Inoltre da tempo persiste una situazione sgradevole di cui noi consiglieri di minoranza siamo nostro malgrado vittime: diffamazioni e offese, proferite soprattutto sul piano personale, da parte del sindaco che non perde occasione per screditarci agli occhi della popolazione. Una situazione quindi nebulosa, dai contorni oscuri e sempre più tesi. Circostanza che abbiamo provveduto a denunciare al sindaco, alla giunta, alla maggioranza e al segretario comunale durante un incontro a porte chiuse lo scorso 23 maggio: e ovviamente a nulla è servito!

Mettiamo in conto inoltre sempre le solite promesse di coinvolgimento, di incontri, di preconsigli e di dibattiti costruttivi con noi consiglieri di minoranza: sempre promessi dal sindaco e mai messi in atto. Non possiamo proseguire oltre con questa situazione di immobilismo per il paese e di stagnazione democratica per il consiglio comunale: organo che non si merita di essere relegato a passacarte della giunta comunale, a maggior ragione che ad oggi ilsSindaco non può più contare su una maggioranza. Ci siamo già recati in prefettura per conoscere l’iter che porterà il paese verso nuove elezioni, passando obbligatoriamente attraverso un commissario fino alla prima data utile per le consultazioni elettorali. Non possiamo più tacere, non possiamo più soprassedere: d’ora in avanti ci prendiamo la responsabilità di non partecipare più a nessun consiglio comunale, a meno che questo non abbia all’ordine del giorno le dimissioni del sindaco. Tanto, come abbiamo più volte avuto modo di constatare amaramente, la nostra partecipazione e il nostro possibile contributo non sono cosa gradita al sindaco".