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paesaggio salviamo inteconnector

OSSOLA- 31-12-2016- Il Comitato Salviamo il Paesaggio Valdossola

ha spedito una cartolina di auguri (disponibili sulla loro pagina facebook ndr.) ad una serie di enti ed istituzione preposte alle decisioni per il passaggio della nuova linea elettrrica sul territorio in attesa della pubblicazione del nuovo progetto di Terna o delle varianti preannunciate nei mesi scorsi. Ad oggi non è ancora apparso niente sul sito del Ministero dell'Ambiente, però chissà mai … “Alla fine del corrente anno 2016- spiegano dal Comitato nelle lettere d'auguri- scadono i termini di proroga per la presentazione delle integrazioni e delle varianti al progetto di Terna SpA, il nuovo superelettrodotto in altissima tensione del costo di circa un miliardo di euro: saranno più di 400 tralicci alti fino a 60 metri lungo un percorso di 180 km.

Siamo sempre più convinti che qualsiasi modifica o soluzione venga presentata, che da qualsiasi parte si voglia far passare il tracciato delle nuove linee, che in qualunque posto del fondovalle ossolano si intenda spostare la grande stazione di conversione da 115.000 mq, il progetto rappresenterà comunque un affronto profondo al Paesaggio dell’intera Valle e costituirà un impatto radicale, secolare, alla scenografia delle nostre montagne e dei nostri paesi.

L’opera porterà benefici compensativi talmente irrisori da non poter neppure essere presi in considerazione, se confrontati con i valori che perderemo per sempre. La Razionalizzazione delle vecchie linee della Val Formazza non può essere considerata una compensazione di Interconnector, ma un’opera dovuta, risultato di accordi di un altro progetto del 2009, la Trino-Lacchiarella. Dove si faranno le compensazioni dei nostri danni ambientali ? Le razionalizzazioni vanno fatte senza barattarle con altre concessioni. Servono più coraggio, più dignità, più lungimiranza e più amore per la propria terra. Serve in aggiunta un’analisi attenta ai rischi per i campi elettromagnetici indotti.

A livello territoriale non ci saranno ricadute future né in termini economici, né in termini occupazionali. Nemmeno questa corrente elettrica, prodotta in Svizzera con il nucleare e importata in Italia, è giustificata per un trend ormai orientato a minori consumi e a minor produzione. Il risparmio energetico è la chiave di svolta, l’energia a Km 0 è l’avvenire.

Il turismo sostenibile del VCO, che dovrebbe avvalersi di un ambiente naturale inviolato e invidiato, sarà sempre di più una chimera irrealizzabile. Ci stiamo giocando le nostre migliori risorse, il patrimonio di “bellezze naturali” ereditato dai padri, che non potremo tramandare ai figli. Sono scelte generazionali difficili ma di grande responsabilità.

Interconnector Svizzera-Italia 380 kV lo vuole una parte della politica, ma non la popolazione locale, e chi deve decidere ne deve tenere in debito conto. Questa non è terra di nessuno, a disposizione di chi ha altri interessi non meglio precisati, o di chi cavalca successi personali. La Valdossola ha già fatto abbastanza sacrifici!".