MONTEBELLUNA – 13.01.2017 – I consumatori dicono no
ai mini-rimborsi di Veneto Banca. Sono tutte negative le reazioni alla proposta dell’istituto di credito di Montebelluna di risarcire con il 15% del valore perso l’85% dei soci colpiti dalla maxisvalutazione del titolo. Il no arriva, compatto e trasversale, dalle cinque associazioni di consumatori riconosciute dalla Regione Veneto: Adiconsum, Adoc, Unione nazionale consumatori, Federconsumatori e Lega Consumatori. La contrarietà è netta sull’entità del rimborso, definita irrisoria, incongrua e ingiusta, ma anche per le modalità di selezione dei beneficiari la proposta, che non distingue tra gli importi persi e la gravità delle violazioni contestata dagli azionisti nelle modalità di vendita dei titoli. Al momento la proposta è di totale chiusura e mentre le associazioni proseguono nelle azioni di risarcimento, legali e di fronte al nuovo arbitro bancario, c’è uno spiraglio di apertura proprio su quei casi più “spinosi”, dall’esito più grave: se la banca accetterà di discuterne il discorso si potrebbe riaprire.
Dal Senato, intanto, arriva la notizia che presto potrebbe aprirsi una commissione d’inchiesta parlamentare sulla crisi bancaria e sulle ex popolari venete, come Veneto Banca appunto e la popolare di Vicenza, coinvolta nello stesso meccanismo di proposta risarcitoria e il cui destino – entrambe sono a maggioranza di proprietà del fondo Atlante – è strettamente legato anche nell’ipotesi di una fusione da definire a breve. A riferire dei lavori parlamentari è la senatrice Pd Laura Puppato.