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VOGOGNA- 13-01-2017- In attesa della riunione pomeridiana indetta

dalla segreteria provinciale del Partito Democratico a cui parteciperà anche il sindaco di Vogogna, l'onorevole Enrico Borghi, il Movimento 5 Stelle ha stamane manifestato la propria contrarietà al progetto Inteconnector proprio davanti al municipio del comune della Bassa Ossola che ha dato l'assenso alla costruzione di una centrale di committenza sul suo territorio: “Siamo qui a manifestare la nostra contrarietà a questo progetto che avrà un forte impatto sul nostro territorio- spiega la capogruppo dei Cinquestelle in comune a Domo Monica Corsini- l'Ossola è trascurata già dalle istituzioni, ma spesso anche dai propri sindaci”. “La nostra presenza qui- ha spiegato l'onorevole piemontese Davide Crippa- vuole contestare la scelta di Vogogna di essere stato l'unico comune ossolano ad accettare di mettere a disposizione i propri terreni per costruire questa centrale indispensabile al progetto Inteconnector. E' un progetto folle che risale al 2006, quando c'era necessità di collegare 6 Inteconnector dall'estero con il nostro stato. Peccato che avrebbero esser dovuti finanziati dai privati, mentre per ora ci sono costati già 3 miliardi di euro, e grazie al governo Renzi, ed al sindaco di Vogogna Enrico Borghi, parlamentare e capogruppo in commissione ambiente Enrico Borghi, ha deciso di aumentare questi aiuti pubblici sino al 2018, con un amento di spesa per i cittadini.Noi crediamo che debba essere rivisto l'intero progetto. Ora la necessità energetica è diversa da 15 anni fa. Inoltre è impensabile dare ad esclusivo uso dei privati queste linee. Ora le linee che vediamo, pur con tutte le necessità di sistemazione che hanno, sono pubbliche, l'infrastruttura dell'energia deve essere pubblica. Inoltre i soggetti privati che partecipano a questa cordata in Inteconnector sono anche in situazioni ambigue, in difficoltà, ad esempio l'Ilva”.