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distributore carburanti
VERBANIA – 16.01.2017 – Forse aveva pensato

di servirsene per vidimare le schede carburante, sicuramente non pensava che per quel timbro sarebbe finito nei guai e a processo. Il tribunale di Verbania ha assolto oggi dall’accusa di furto aggravato il cittadino romeno – all’epoca dei fatti residente in Italia, oggi domiciliato nel suo paese – Ion Hiera. Il 19 gennaio 2013 s’era presentato come un normale cliente in una pompa di benzina di Paruzzaro dalla quale, approfittando della momentanea disattenzione dell’addetto, aveva portato via il timbro che si usa per segnare i pieni sulle schede carburante o in accompagnamento alla firma sulle fatture.

Il valore era di pochi euro ma l’impiegato del distributore aveva chiamato i carabinieri per sporgere denuncia, soprattutto perché temeva che il timbro potesse essere utilizzato illecitamente. Dalla denuncia al riconoscimento tramite le immagini delle telecamere della videosorveglianza s’è arrivati al processo. Hiera è stato giudicato per furto aggravato con una richiesta di condanna del pm Anna Maria Rossi a 4 mesi e 120 euro di multa. Il suo avvocato d’ufficio, Isabella Ricca, ha chiesto la derubricazione a furto semplice per la mancanza dell’aggravante della destrezza (non ha ingannato l’addetto della pompa, né l’ha volutamente distratto) e, a quel punto, il proscioglimento per l’improcedibilità della querela dal momento che la denuncia, peraltro solo verbale, era stata sporta da un dipendente e non dal legale rappresentante la ditta che gestisce il distributore. Il giudice Rosa Maria Fornelli ha sposato questa tesi prosciogliendolo. Se anche non ci fosse stato questo cavillo legale, se la sarebbe probabilmente cavata con un’assoluzione per la lieve entità del fatto.