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pane sacchetti cardezza sant antonio 17

BEURA- 17-01-2017-La festa di Sant'Antonio Abate a Cardezza

è un atteso appuntamento annuale al quale gli ossolani non vogliono mancare. Da sempre infatti è nei cuori della gente dell'Ossola questo santo protettore degli agricoltori, dei mezzi agricoli del lavoro dei campi e degli animali domestici. Anche quest'anno circa duecento persone hanno partecipato alla messa stamattina celebrata dal parroco don Paolo Cavagna e da don Claudio Vezzani quest'ultimo per molti anni parroco di Cardezza e tornato oggi per l'occasione. Il parroco durante l'omelia si è soffermato sulla vita del Santo il quale rimasto orfano prima dei vent'anni, con un patrimonio da amministrare e una sorella minore cui badare, sentì ben presto di dover seguire l'esortazione evangelica: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi e dallo ai poveri". Così, distribuiti i beni ai poveri e affidata la sorella ad una comunità femminile, seguì la vita solitaria che già altri anacoreti facevano nei deserti attorno alla sua città, vivendo in preghiera, povertà e castità. Il parroco ha poi fatto un riferimento anche al recente fatto di cronaca di Ferrara del figlio che ha chiesto all'amico di aiutarlo ad uccidere i genitori. “In televisione – ha detto don Paolo - si interrogano esperti, psicologi per capire le cause. Ma il problema è evidente: gli adulti non sono più in grado di trasmettere ciò che vale ai ragazzi. Se uno non ha una proposta grande la vita si riduce a ciò che immediatamente può piacere”. Il parroco ha concluso con la preghiera a Sant'Antonio affinchè non si estingua nelle nuove generazioni la fede trasmessa dai nostri padri; resti vivo e coerente il senso dell’onestà e della generosità, la concordia operosa, l’attenzione agli anziani e ai sofferenti. Durante la messa c'è stato il bacio della reliquia e al termine sul sagrato della chiesa la distribuzione del pane benedetto.

Mary Borri