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veneto banca feb 17

MONTEBELLUNA – 01.02.2017 – Fusione, cessione

dei crediti deteriorati, aumento di capitale. La strada per l’unione delle ex banche popolari venete è stata decisa ieri nei due cda che popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno tenuto a Milano e Roma. Entrambe accomunate da crisi e scandali, entrambe finite sotto l’ombrello protettivo del fondo Atlante, hanno un futuro strettamente legato. A illustrarlo ieri è stato da Fabrizio Viola, l’uomo che Atlante ha nominato amministratore delegato della pop. Vicenza e membro del cda di Veneto Banca. Al mattino Viola ha illustrato la bozza del progetto di fusione al board vicentino, convocato a Milano. Poi è sceso a Roma, dove s’è riunita Veneto Banca, ripetendosi e partecipando successivamente a un incontro istituzionale in Banca d’Italia al quale ha partecipato Daniéle Nouy, la direttrice della Vigilanza della Banca centrale europea.

E è l’Europa la prossima tappa della fusione veneta. Già da oggi i manager saranno a Francoforte per confrontarsi con la Bce e definire i dettagli dell’operazione, che dovrebbe approdare nei due cda entro la fine di febbraio. Le questioni da definire sono numerose, a iniziare dalla ricapitalizzazione del futuro istituto, che potrebbe avvenire con gli strumenti straordinari messi in campo dal governo per il settore e che va ancora quantificata.

Resta infine aperta la partita delle conciliazioni con i soci colpiti dalla svalutazione delle azioni, il cui scopo è chiudere sul nascere ogni controversia e dare stabilità alle due banche allontanando la scure dei ricorsi e delle cause legali collettive.