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benedizione gola barone biagio

DOMODOSSOLA – 3-02-2017- L'ospedale San Biagio oggi ha celebrato

il Santo patrono. Si è pregato durante la messa per i medici, gli infermieri e per i malati. La celebrazione è stata officiata dal parroco di Domodossola don Vincenzo Barone e da don Armando Bertolotti. Alla cerimonia non è però passata inosservata l'assenza della dirigenza dell'Azienda ospedaliera e del sindaco di Domodossola Lucio Pizzi o di un rappresentante dell'amministrazione comunale. Pochi, per la verità, anche i rappresentati del personale ospedaliero. Alcuni fedeli al termine sul sagrato a malincuore hanno ricordato che negli anni passati la chiesetta in occasione di San Biagio era gremita di camici bianchi. Il parroco tracciando a grandi linee il profilo del Santo si è soffermato su San Biagio martire e vescovo: “Ci troviamo nel luogo – ha detto il parroco durante l'omelia - dove patiamo sulla nostra carne le sofferenze. Guardando al martire San Biagio prendiamo la forza per poter vivere le sofferenze che tante volte ci troviamo a vivere sul nostro corpo. Biagio è stato un pastore vicino alle sue pecore, un vescovo che ha saputo davvero stare tra la sua gente e ne ha condiviso le gioie e le sofferenze e scopriamo attraverso il patrono dell'ospedale quanto è importante avere con noi persone che ci accompagnino ogni giorno nel cammino della vita. Lo abbiamo bisogno anche quando stiamo bene -ha detto il parroco - ma a maggior ragione quando sperimentiamo la malattia e la sofferenza. Non servono molte parole abbiamo bisogno di un cuore amico vicino. Affidiamo al Signore il nostro ospedale, i medici e preghiamo per le persone ammalate perchè trovino accanto a loro dei Biagio che si fanno carico delle sofferenze dei fratelli ”. Tra i fedeli era presente anche il presidente di “Insieme per un dono” Luciano Succi. “Il nostro ospedale è il perno della nostra zona. Sono anni che difendiamo il San Biagio – ha detto Succi a margine della celebrazione - lo facciamo perchè la zona ha la necessità di avere un ospedale funzionante”.

Mary Borri