NOVARA-VCO- 07.02.2017- A seguito del rinvio da parte dei presidenti delle Regioni in merito al Piano Lupo durante la Conferenza Stato Regioni di giovedì 1 febbraio, sorge la necessità di salvare le mandrie con i vitelli ed i greggi di pecore che stanno subendo una vera e propria strage poiché si è intensificata notevolmente la frequenza degli attacchi da parte dei lupi, non solo in alta montagna. “Nella nostra regione, gli animali predati accertati superano le cinquecento unità in un anno e la presenza è accertata anche sulle montagne ossolane” precisa la presidente di Coldiretti Novara Vco Sara Baudo. “Il rischio è il completo spopolamento delle aree montane – rimarca Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – dove i nostri imprenditori continuano, con il loro lavoro, a presidiare i territori, evitandone il degrado, e a preservare la biodiversità con il recupero delle razze storiche italiane. Sono numerose le famiglie che da generazioni popolano le montagne e sono tanti anche i giovani che hanno scelto di fare gli allevatori: quanto si sta verificando sicuramente non li incoraggia a proseguire, oltre al fatto che senza pascoli la montagna muore ed è più elevato il rischio di frane e alluvioni nelle città”. “In Piemonte, abbiamo lanciato, già nello scorso mese di agosto, il progetto “Ami i lupi? Adotta un pastore…!” - ricorda il delegato Confederale Bruno Rivarossa - al quale possono partecipare tutti i cittadini finanziando la campagna di crowdfunding che è tutt’ora online sul sito www.woopfood.com per dare un sostegno, con una formula nuova e diversa, a chi porta avanti l’allevamento e la pastorizia trovandosi, quindi, a dover convivere con la presenza sempre più massiccia del lupo. Un modo per coinvolgere la società attraverso un progetto innovativo e di condivisione che coniuga la tradizione dell’allevamento alla pastorizia 2.0 dei giorni d’oggi. Inoltre, sta per partire una linea di prodotti d’alpeggio che avrà il marchio del progetto, sinonimo di qualità ed affidabilità, al fine di dare un impulso all’economia delle vallate e delle zone collinari”. (l.p.)