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gobbi norman

BELLINZONA – 12.02.2017 – Il caso della settimana,

in Canton Ticino, è l’inchiesta per corruzione legata all’immigrazione che ha portato all’arresto di sei persone ritenute responsabili di un’associazione che “vendeva” permessi di soggiorno e visti agli stranieri. In carcere sono finiti un imprenditore, un suo complice, un turco che avrebbe comprato un passaporto e tre funzionari dell’Ufficio della Migrazione, tra cui un 28enne di origine italiana (ma svizzero a tutti gli effetti) e la fidanzata. L’ascendenza italica del presunto corrotto è stata oggetto di un commento, riportato dall’agenzia di stampa “Tages Anzeiger”, del Consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle istituzione Norman Gobbi (nella foto). “È stato un errore quello di assumere un italiano, soprattutto per l'Ufficio della migrazione. Questo per me non è accettabile”, è la frase incriminata, che ha suscitato immediate reazioni politiche in Italia e alimentato quella tensione tra i due Paesi che, strisciante, da almeno un lustro rende tesi i rapporti. Dalle campagne di affissione anti-frontalieri al referendum “prima i nostri”, i rapporti tra i due Stati, che hanno discusso un trattato di revisione degli accordi del 1974 ancora da ratificare, restano tesi.