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 tantardini angelo

DOMODOSSOLA- 14-02-2017- E' spirato nella notte al San Biagio,

dove era ricoverato da tempo, il professor Angelo Tantardini, 60 anni, per anni docente di francese al liceo Spezia. Angelo Tantardini era da anni in pensione, il rosario sarà recitato questa sera alle 18 alal Cappuccina, dove si svolgerà il funerale, mercoledì pomeriggio alle ore 14,30. lascia la sorella Valeria, che sulla sua pagina Facebook ha lasciato uno struggente ultimo ricordo:

“Per un fratello molto speciale” è il titolo del libriccino che ti ho regalato ed avevi apprezzato molto, caro Angelo, quando eri nel reparto Medicina e stavi ancora benino, prima di giungere poi in Rianimazione.
Trascrivo alcuni punti copiati dal libriccino che sono piaciuti anche a me e aggiungo qualcosa di mio, per salutarti.
Condividiamo così tanti ricordi: la nostra educazione, i nostri genitori, i giorni della nostra infanzia, adolescenza, giovinezza e maturità. Tu sarai sempre una parte molto speciale della mia vita. Grazie per esserci sempre stato, non importa quale distanza ci separasse. Dopo la morte della mamma, non c’è mai stato un giorno che non ci fossimo sentiti al telefono e dalla tua voce puntuale capivo dal tono, se le cose andavano bene o male e così pure tu nei miei confronti. Un bravo fratello, affettuoso, mi adoravi. Era reciproco non dimenticarlo. Mio primo compagno di giochi, mio primo amico. Nessuno può essere come un fratello, perché nessuno ti conosce così bene. Ci siamo trovati insieme in situazioni tristissime: la morte improvvisa del papà, la lunga malattia della mamma, ma la sofferenza per la morte di mamma e papà è stata più sopportabile, perché tu eri al mio fianco, ora al tuo letto d’ospedale, pur avendo accanto tante persone che mi sostenevano e che ringrazio, ero sola, ero rimasta solo io della nostra bellissima famiglia. Strettamente legati per sempre per le nostre pene nascoste. Nessun altro rapporto può essere simile a quello tra fratelli e sorelle: i ricordi e la tenerezza si annidano nel profondo del cuore, più di qualsiasi altro affetto. Il dolore per la perdita del padre è straziante, quello per la madre è un dolore ancora diverso e più ancestrale, ma i genitori si sa che prima o poi se ne andranno prima di te, è il ciclo della vita. Ma un fratello, accettare la morte di un fratello, è ancora più difficile. E’ un dolore diverso da quello per i genitori seppur immenso. Compagno di giochi, che mi aiutavi da piccola nei compiti scolastici a casa, che mi facevi tanti regalini anche molto semplici, orgogliosa del mio fratello. Per quanto possa essere difficile ora il mio cammino futuro, lo percorrerò insieme a te. Ricordandomi quante cose mi hai insegnato. Un fratello ti vede sempre bambina e a volte questo infastidisce, ma è affetto! Ti ribadisce che eri una bambina vivace e che voleva camminare da sola e non presa in braccio. Me lo dicevi sempre che volevo fare da sola. Ci sono tanti amori, ma nessuno sarà mai così profondamente radicato come quello tra fratello e sorella. Il tempo non ci ha cambiati, ma soltanto prestato una corazza, un’immagine mutata nel tempo. Gli altri ci vedono cambiati, beh siamo invecchiati, ma noi dentro, anche inconsciamente, eravamo come quando eravamo bambini, come siamo sempre stati. Tu sei e sarai per sempre il fratello della mia infanzia: gentile, malizioso e affettuoso insieme, ma dai diciamolo anche brontolone, come d’altro canto anch’io! Il fratello che negli anni in cui nacque il computer, quindi tanti anni fa, mi aveva solerte insegnato ad usarlo. I primi passi di nuovi linguaggi come copia e incolla, nuova cartella, rinomina, clicca col destro del mouse… “Testona”. Tu mi hai trasmesso la passione per questo strumento così utile, che tu sai usare benissimo. Grazie per quando con pazienza da certosino hai fatto la scansione delle 300 pagine della mia tesi di laurea! E quando mi aiutavi in matematica al liceo? Eri bravo anche in matematica, non solo un bravo Insegnante di Francese! Anche l’amore per la fotografia, me l’hai trasmesso tu. La vita di un fratello è parte della tua vita. Radici così intrecciate, da influenzare a volte la vita quotidiana. Noi abbiamo condiviso timori e angosce, trionfi ed emozioni. Anche cose futili che in una famiglia sono care e nessun altro potrà mai capire. La famiglia: per molti anni siamo stati una splendida squadra. La tua vita e la mia sono unite insieme alla radice. Mio caro fratello, mio caro amico…
Abbiamo condiviso così tante cose belle e brutte. Per tutta la vita i nostri pensieri e le nostre azioni si sono intrecciate e ci legano ancora. Qualunque distanza ci separi, qualunque cosa ci divida, l’affetto di un fratello è un sentimento duraturo, per tutta la vita, oltre la morte. Per quanto tu possa essere lontano, avverto la tua presenza, il tuo sorriso, la tua tenerezza, la tua sollecitudine. Come quando ti sei risvegliato dal coma, in rianimazione e dal tuo letto mi guardi e senza voce mi dici “Stai dritta con la schiena”, me l’hai detto senza voce, ma me l’hai detto, avevi cura di me. Animo buono, dal viso buono.
Ho trovato sul tuo computer questa frase. Sembra che tu me l’abbia lasciata per consolarmi.
“Non piangere perché è finito, sorridi perché è successo” (Dr.Seuss)

Grazie mio fratello Angelo!
Per sempre tua sorella Valeria…