1

tacchini marco

VERBANIA – 14.02.2017 – Sarà una perizia psichiatrica 

a stabilire le condizioni in cui si trovava Marco Tacchini la vigilia di Natale scorsa, quando uccise con oltre trenta coltellate, nella loro abitazione di Bee, la compagna Alessia Partesana, madre di sua figlia.

Il 33enne di Verbania è detenuto dal giorno dell’omicidio e dopo un periodo iniziale nella casa circondariale di Pallanza è stato trasferito a Novara. Il suo avvocato, Antonello Riccio, ha chiesto per lui l’incidente probatorio e un parere di un esperto, dato che il giovane era seguito da un medico e assumeva farmaci. Il contesto in cui è maturato il delitto è quello di una forte tensione familiare e di un rapporto di coppia andato in crisi e prossimo a rompersi. Lei, 29 anni, operatrice socio-sanitaria impiegata all’Opera pia Domenico Uccelli di Cannobio, era in procinto di lasciare l’uomo dal quale aveva avuto una figlia dopo la fine di una precedente relazione che aveva portato alla nascita di un’altra bambina, affidata da tempo al padre.

Quella mattina presto, prima che Alessia partisse per andare al lavoro, i due ebbero una discussione al culmine della quale lui l’aggredì alle spalle con un coltello da cucina per poi uscire – la bambina era in camera da letto e dormiva – e andare a costituirsi al comando provinciale dei carabinieri.

La vita del 33enne, che non aveva un’occupazione fissa, è stata travagliata. Rimasto orfano presto della mamma, una cittadina argentina, è stato riconosciuto dal padre solo alla maggiore età, crescendo da solo e senza parenti vicini.

Ieri il gip Beatrice Alesci ha autorizzato l’incidente probatorio, su cui non c’è opposizione del sostituto procuratore Nicola Mezzina, titolare del fascicolo. L’udienza per il conferimento dell’incarico peritale allo psichiatra Nicola Poloni di Varese è stata fissata per il 2 marzo.