TORINO – 26.02.2017 – Sulla “rimborsopoli” regionale
la Procura tira dritto. A meno di cinque mesi dalla sentenza del 7 ottobre che ha mandato assolti 16 ex consiglieri regionali della legislatura 2010-2014, è arrivato il ricorso. Il pm Enrica Gabetta ritiene che nella sentenza di primo grado il tribunale abbia “equivocato” sulla natura delle spese connesse all’attività politica. In primo grado i giudici ritennero che le spese contestate agli imputati poi assolti – tra cui l’ex governatore Roberto Cota, i novaresi Girolamo Larocca e Massimo Giordano, il verbanese Roberto De Magistris – fossero ambivalenti e non direttamente riconducibili a beni o servizi acquisiti a uso esclusivamente personale. Per la Procura generale di Torino, che ha anche chiesto di riformare le sentenze di chi è stato condannato conteggiando le spese “abbuonate”, la teoria non regge.
Il processo, che ha avuto una vasta eco mediatica, avrà dunque una seconda puntata in Corte d’Appello, dove sono attesi anche i ricorsi di chi in primo grado ha scelto il rito abbreviato e è stato condannato (come l’ex presidente dell’assemblea di Palazzo Lascaris Valerio Cattaneo), ma anche di tutti gli assolti dal tribunale di Aosta, che ha deciso in maniera differente.