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VOGOGNA- 27-02-2017- Una soluzione per i piccoli comuni,

che sinora erano indicati dalla prefettura come luoghi di accoglienza per un numero variabile di migranti, con tutti i problemi che ciò creava nella popolazione residente. Vogogna, alleatasi con i comuni limitrofi, fa scuola nel Vco e crea il primo Sprar, il Servizio di protezione richiedenti asilo e rifugiati, che impedirà alla prefettura di inviare migranti nei comuni che hanno aderito al servizio, ovvero Ornavasso, Pieve Vergonte e Premosello, perchè il numero totale di migranti da ospitare, in base alla popolazione, sarà tutto inglobato dallo Sprar di Vogogna: “Un centro di accoglienza è destinato a tutti quelli che sbarcano in Italia che poi vengono controllati nell'identità- ha spiegato il sindaco Enrtico Borghi- lo Sprar invece è dedicato ha chi ha già l'attestazione dell'applicazione dell'art.10 della Costituzione, ovvero hanno diritto all'asilo politico e quindi hanno anche un percorso diverso per il futuro. Il comune di Vogogna vedrà quindi una riconversione da Centro di assistenza straordinaria a Sprar, l'accordo con i comuni confinanti, va nella definizione di un ambito nel quale le indicazioni numeriche dei vari comuni trovino come punto di convergenza lo Spral di Vogogna, in maniera che, a differenza dell'attuale metodo, quando un comune cercava di scaricare le tematiche al vicino, si applicherà la legge ed i comuni si assumeranno le responsabilità. Lo Sprar di Vogogna satura i posti disponibili nei comuni interessati. In fase applicativa vedremo le persone che avranno lavori socialmente utili che le quatto amministrazioni andranno a definire”. “Essendoci in questo territorio tanti piccoli comuni, sotto i duemila abitanti- ha spiegato il prefetto Igino Olita- ora si dovranno consorziare per gestire queste problematiche. I comuni si emancipano, il regista sarà il ministero dell'interno. Ormai bisogna tutti collaborare per fare una diffusa accoglienza. Questo è un esempio da seguire, che non mi permette più di mandare i migranti ancora irregolari dove voglio”.

Soddisfatti anche i primi cittadini degli altri comuni interessati, che hanno evidenziato come si sia intrapreso un percorso totalmente diverso, con l'accoglienza garantita dalla Costituzione per chi ne ha diritto, i profughi si muoveranno con lavori socialmente utili sul territorio. Il protocollo prevede che i 28 migranti che potrebbero essere mandati nei quattro comuni della bassa Ossola si satura la richiesta tenendo i 28 posti nel nuovo Sprar di Vogogna. Ora i comuni dovranno approvare la struttura nei consigli comunali. Il bando ministeriale per attivare lo Sprar scade il 31 marzo. Le spese saranno a carico del Ministero al 95%. Poi sarà avviata una collaborazione con cooperative o aziende che si occupano del terzo settore per contribuire alla gestione ed integrazione. Si pensa che lo Sprar aprirà per giugno, il prefetto si è impegnato a non mandare in questi comuni associati altri profughi: "Finchè il Ciss prenderà ordini da qualcuno- ha concluso Borghi- noi andiamo per la nostra strada".

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