VERBANIA – 01.03.2017 – Quale fu la dinamica dell’incidente
nautico in cui il 19 agosto 2011 perse la vita Marina Spiridonova? È questa la domanda alla quale il tribunale di Verbania dovrà rispondere nel processo per omicidio colposo a carico di Jan Keizer, turista olandese che in quell’estate di ormai sei anni fa trascorreva le vacanze nell’alto Verbano e che, alla guida del suo yacht, a Belgirate si scontrò con la piccola imbarcazione su cui navigavano la 49enne cittadina russa residente a Sesto Calende e due amici rimasti feriti. Quello che s’è aperto oggi a Verbania e che è stato aggiornato al 10 maggio è il terzo processo per quei fatti. Il primo si aprì nei confronti di colui che guidava il natante a bordo del quale si trovava la Spiridonova e si chiuse con il proscioglimento. I periti di accusa e difesa furono concordi nel ritenere che l’impatto fosse stato causato dal comportamento di Keizer, che ha evitato un primo processo per un vizio di forma rilevato dal suo difensore, l’avvocato Giuseppe Russo, che ha sottolineato come l’indagine fosse stata riaperta senza il consenso del gip. Risolto l’impasse, il secondo processo s’è avviato e ora è giunto nella fase dibattimentale, dove ancora una volta saranno probabilmente decisive le relazioni dei periti. Per le lesioni colpose gravi agli altri due occupanti della barca lo stesso olandese è a processo anche davanti al giudice di pace, dove la prossima udienza è fissata per il mese di aprile.