VERBANIA – 16.03.2017 – Ha dato una versione
che il giudice ha ritenuto plausibile e per questo è stato assolto, seppur con la formula dubitativa. È iniziata la sera del 4 giugno la disavventura di Ardi Mustali, cittadino albanese residente a Oggebbio e impiegato come tuttofare al disco-pub Astragalo di Gravellona. Poco dopo le 21, mentre dall’abitazione dei suoi genitori, a Gravellona, si recava sul posto di lavoro, fu notato da una pattuglia della Polstrada di Romagnano perché procedeva a velocità sostenuta. Fu fermato nel parcheggio retrostante il supermercato Tigros ma risultò pulito. Guardando al videoterminale altri precedenti di polizia, gli agenti perquisirono l’auto e nel bagagliaio trovarono due tubi: uno d’acciaio cromato lungo 109 centimetri, di 2,4 di diametro e del peso di 700 grammi; e uno da idraulico di 69 centimetri, dal diametro di 4,8 pesante 2 chilogrammi. La Polstrada considerò quegli oggetti armi improprie e lo denunciò. La Procura ha emesso nei suoi confronti un decreto penale di condanna al quale s’è opposto. Nel processo, celebrato ieri, Mustali ha spiegato che i tubi gli erano stati regalati dal titolare del locale e che gli servivano per alcuni lavori a casa: un’aggiunta a un armadio appendiabiti e il basamento in cui alloggiare l’ombrellone. Il suo avvocato, Gabriele Pipicelli, ha spiegato che gli oggetti, trovandosi nel bagagliaio, non erano a portata di mano e, quindi, inadatti a offendere. Il giudice Luigi Montefusco ha accolto questi dubbi e a fronte di un’ammenda di 2.000 euro chiesta dal pm Anna Maria Rossi, l’ha assolto.