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ex restellini intra

VERBANIA – 17.03.2017 – Tabula rasa

dell’ex Restellini. Entro la metà di maggio il centro storico di Intra dovrà presentarsi sgombro dei capannoni abbandonati – e in stato di degrado – della vecchia fabbrica meccanica situata tra le vie Tonazzi, Sutermeister e dei Ceretti. Così ha deciso il comune di Verbania con l’ordinanza del dirigente del dipartimento Servizi territoriali (ma la decisione è della giunta) che, datata 14 marzo, dà 45 giorni di tempo alla proprietà per sgombrare e sistemare l’intero compendio. La decisione, abbastanza drastica, prende di petto una situazione molto complicata che si trascina da decenni e che si pensava potesse avere una svolta. Chiusa la fabbrica, l’edificio è stato abbandonato a se stesso e, soprattutto nella zona dei capannoni prospiciente via Sutermeister e la stecca affacciata su via dei Ceretti, s’è irrimediabilmente deteriorata. Con il Prg varato dalla giunta Reschigna a inizio anni Duemila e ratificato dalla Regione nel 2006, si stabilì che il destino dell’area fosse legato a una scheda che prevedesse anche la conversione a residenziale. In attesa di un progetto si procedette con un primo intervento d’urgenza già dieci anni fa: l’obbligo di rimozione delle coperture in amianto dei capannoni.

La proprietà nel 2010 sembrava sul punto di iniziare i lavori. Presentato il progetto un anno prima, ottenuto il permesso di costruire e firmata la firmata la convenzione urbanistica con il Comune, l’operazione immobiliare si raffreddò per situazioni legate al mercato e agli investitori. Non fu pagato il contributo di costruzione e la pratica venne congelata. Nel frattempo, dopo un incendio e il crollo di calcinacci nella parte a fianco di via dei Ceretti, venne imposta la demolizione dell’intera stecca, sostituita da uno spiazzo in terra battuta recintato. Piante incolte e rifiuti abbandonati hanno indotto la scorsa estate il Comune a emettere ordinanza per la pulizia dell’area, seguita nelle ultime settimane da quella per la demolizione. Da qui a maggio andrà giù tutto tranne gli uffici in stile liberty che danno su via Tonazzi. Il privato perderà la volumetria e sul futuro urbanistico di quell’area andrà aperto da capo un ragionamento.