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VERBANIA – 17.03.2017 – Quando l’addetto della vigilanza notturna

controllò l’ingresso della cava, vide a terra sei taniche e un tubo adattato per aspirare liquido. Dopo un attimo, dall’altra parte della strada, un’auto partì a fari spenti e lui la inseguì.

È iniziata così, la sera dell’8 febbraio 2013, l’indagine che ha portato a processo per tentato furto in concorso – l’altro imputato ha scelto un rito alternativo –  il verbanese Enrico Mansi. Il “bottino” mancato è un certo quantitativo di gasolio prelevato dal motore di un mezzo da lavoro dell’impresa Scaramozza, che si trova in località Prato Michelaccio a Mergozzo, vicino al forno inceneritore. L’uomo della Mondialpol, vista l’auto sospetta, la seguì tra il traffico e, lampeggiando, riuscì a indurla a fermarsi. I due occupanti, tra cui Mansi, che riconobbe poi in un successivo raffronto fotografico, non fornirono risposte convincenti sul perché si trovassero in quel posto, tanto che il vigilante chiamò i carabinieri. Processato oggi dal tribunale di Verbania, Mansi è stato condannato a 2 mesi e 60 euro di multa a fronte di una richiesta del pm Maria Traina di 6 mesi e 200 euro di multa. Il suo difensore d’ufficio, l’avvocato Stefano Morisetti, ha sostenuto che non vi fossero prove del tentato furto chiedendo, in subordine, l’assoluzione per lieve tenuità del fatto trattandosi di gasolio per 150 euro di valore.