CANNOBIO – 22.03.2017 – La frana che è piombata
sulla litoranea uccidendo il 68enne farmacista svizzero Roberto Rigamonti poteva essere evitata? È questa la domanda che tutti si pongono dal mezzogiorno di sabato, quando un grosso masso s’è staccato dalla parete rocciosa finendo sull’asfalto al km 30 della ss34, colpendo la moto della vittima e danneggiando seriamente l’auto di due giovani rimasti miracolosamente illesi. La risposta, se ci sarà, arriverà dalle indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Verbania. Già sabato il sostituto procuratore Sveva De Liguoro, titolare del fascicolo, è stata sul posto insieme ai carabinieri del Nucleo Radiomobile, che lunedì hanno ripreso con la videocamera le operazioni di rimozione della rete paramassi. La prima circostanza da appurare – prima di intervenire con il ripristino – è se e come le protezioni paramassi collocate dall’Anas hanno retto alla pioggia di detriti: a un primo esame visivo la rete e i pali che la sorreggevano si sono presentati integri.
Poi va indagato l’episodio, che però non si presenta come determinato da un fattore scatenante, come potrebbero essere piogge intense e maltempo. C’è chi ipotizza che il terremoto dell’altra settimana abbia accelerato un processo già in atto e c’è chi ritiene che le vibrazioni prodotte dall’intensissimo traffico dei mezzi – anche pesanti – possano avere influito nel distacco. Tutte le ipotesi sono al momento al vaglio dei geologi e dei tecnici, che l’unica certezza l’avranno, a giorni, quando potranno verificare la consistenza della parete rocciosa e dovranno esprimersi sul pericolo che possano verificarsi altri smottamenti.
Il pericolo rilevato e percepito è il terzo aspetto che va approfondito, perché è innegabile che se da anni si chiedono interventi di messa in sicurezza è perché ci sono relazioni tecniche che certificano una certa instabilità. L’analisi dei documenti, le comunicazioni e le azioni eventualmente intraprese dai soggetti coinvolti – enti pubblici e società private, ma anche i proprietari dei fondi – vanno lette nella direzione della domanda iniziale: se la tragedia fosse evitabile. Quale era il reale pericolo? Era noto? Chi lo conosceva doveva agire? Poteva agire? Chi doveva controllare l’ha fatto?