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CANNOBIO – 23.03.2017 – Della sicurezza della statale 34

tra Cannero e Cannobio si scrive e si parla da tempo. Il tema è tornato d’attualità due anni e mezzo fa, dopo la frana del 17 novembre 2014 che, all’uscita dell’abitato di Cannero, rese inservibile l’arteria internazionale per quasi 50 giorni. Da allora si sta lavorando alacremente in diversi tratti per ampliare e sistemare la strada e, a fine novembre, è arrivata la notizia dello stanziamento di 1,7 milioni per la messa in sicurezza tra Cannero e Cannobio inseriti nel “Patto per il Piemonte” finanziato dal governo.

Ma la strada è rimasta chiusa in altre occasioni. Nel 2009 tra il 18 e il 23 luglio e, ancor prima, nel novembre 2000. La frana di Cannero del 20 novembre 2000 mise in moto il progetto delle due gallerie di Cannero e Cannobio, bypass dei centri abitati. Fu l’allora assessore regionale Ettore Racchelli, sostenuto dai sindaci di Cannobio Giuseppe Albertella e di Cannero Riviera Marco Chiodoni, a insistere con Anas per questa soluzione nell’ottica di un “pacchetto” con la circonvallazione di Verbania da decine e decine di milioni di euro. Il progetto incontrò resistenze per via dell’impatto ambientale e paesaggistico – ci fu anche un ricorso al Tar – ma marciò fino alla conferenza dei servizi. Dopo le elezioni del 2004 e l’avvento della giunta Viviano a Cannobio, si raffreddò l’interesse. Il Consiglio comunale in dicembre votò un documento che rinunciava alla variante e, d’intesa con altri sindaci del Verbano, chiedeva di valutare le priorità dell’intera tratta da Verbania al confine. Nel 2005 ci fu anche il cambio in Regione: al governatore di centrodestra Enzo Ghigo succedette Mercedes Bresso del centrosinistra e il progetto finì nel dimenticatoio.