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copertina

OMEGNA-28.03.2017- Ripercorrere la strada fatta dal marmo estratto a Candoglia sino al Duomo di Milano, quando non esistevano grossi camion, autogrù, autostrade e tante altre infrastrutture ma passando attraverso le vie fluviali. Un modo diverso di studiare scienze, ma anche geografia e storia  che è piaciuta agli studenti della scuola media, classi Iª C e D dell’istituto comprensivo “F.M.Beltrami”, protagonisti del progetto “La via del Marmo”. Con le loro insegnanti di scienze, Daniela Cottini e  Marina Fortis, hanno affrontato la parte teorica del progetto, realizzato con il museo della Veneranda Fabbrica del Duomo in collaborazione con l’Ecomuseo dei Graniti dei laghi ( Civico museo di Mergozzo e museo Granum di Baveno e Sesia Val Grande Unesco Geopark). Due importanti incontri, con la direttrice del museo del Duomo e con quella del museo di Mergozzo, Elena Poletti, sono serviti per aggiungere un ulteriore spicchio di conoscenza, ovvero a comprendere la differenza tra marmo, granito e le altre pietre presenti nel Verbano e nell’Ossola e così importanti da essere utilizzate per la costruzione di imponenti edifici in varie parti Italia. Al museo Granum di Baveno i ragazzi hanno potuto toccare con mano i vari tipi di pietre, molte delle quali sono presenti anche nelle vie di Baveno oltre ai materiali usati un tempo dagli scalpellini e le fatiche che ruotavano attorno ad un mondo oggi scomparso. Con la visita, il prossimo aprile, a Milano,  sulla riva del Naviglio Grande, vedranno una delle vie fluviali su cui passavano i barconi con enormi blocchi, destinati al Duomo ed alla città. Qui visiteranno il “mai terminato” edificio ed il museo annesso, con uno sguardo più attento e appassionato (l.p.)