DOMODOSSOLA- 30-03-2017- Due comunicati stampa,
uno a firma Massimo di Bari, Coordinatore provinciale di Sinistra Italiana e l'altro di Marco Bossi, segretario Lega Nord Piemont sezione di Domo, dedicati ad Inteconnector, nel primo Di Bari analizza le criticità del progetto evidenziando la necessità di un interramento delle linee e criticando il Pd e le dichiarazioni lacunose di alcuni suoi esponenti. Marco Bossi, per la Lega, parte dal convegno organizzato da alcune associazioni e comitati locali a Piedimulera lo scorso sabato per criticare le prese di posizione del Pd sul tema, ed evidenziare quanto la costruzione di Interconnector sia giudicata devastante per la valle, che dovrebbe puntare sul turismo.
Ecco, di seguito, i due comunicati stampa
OSSOLA TERRA DI CONQUISTA O PATRIMONIO COMUNE DA DIFENDERE E VALORIZZARE IN MODO ECOCOMPATIBILE?
Sinistra Italiana VCO esprime massimo sostegno alle aspettative e richieste dei residenti nelle Valli Antigorio e Formazza, che attendono da anni lo spostamento delle linee elettriche dalle zone abitate. A questo proposito ricordiamo che questo intervento (previsto nel progetto di “Razionalizzazione”) discende da un obbligo che Terna spa ha contratto con la Regione Piemonte nel 2009, all’indomani della costruzione dell’elettrodotto Trino-Lachiarella.
Giudizio totalmente opposto esprime, invece, sul progetto del nuovo elettrodotto previsto da Passo San Giacomo a Pallanzeno, in corrente alternata a 380 kV facente parte del più ampio progetto denominato “Interconnector Italia- Svizzera”. Abbiamo analizzato nel dettaglio il progetto presentato da Terna per la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e, visti gli enormi impatti sul territorio, non possiamo che esprimere un giudizio negativo.
I nodi critici, dal punto di vista paesaggistico e ambientale, ben evidenziati anche nel recente incontro di Piedimulera, organizzato dall’associazione “Dire, Fare, Cambiare”, rimangono i seguenti:
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effetti negativi su habitat e paesaggio in aree di cresta, peraltro ricadenti nella rete Natura 2000, da Formazza a
Montecrestese;
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perdita di notevoli aree, attualmente a prati, per la costruzione di 2 centrali di conversione, una nella valle del Toce
e l’altra nel parco agricolo di Milano.
Queste opere rischiano di compromettere in modo pesante la vocazione turistica di vaste aree del nostro territorio, in aperta contraddizione con le azioni messe in campo da anni, da parte di Regione ed enti locali, per implementare la rete sentieristica e le strutture di accoglienza. A rischio sono anche estese porzioni di aree agricole, ultimi lembi di suolo sopravvissuti alla dissennata politica di proliferazione di zone industriali praticate nei decenni scorsi.
Gli ossolani dovrebbero essere tutti uniti per difendere il proprio territorio e, invece, assistiamo a un deprimente gioco delle parti che porta a guardare solo il proprio orticello, perdendo di vista il bene comune di un’intera vallata, che va dalle sorgenti del Toce al Lago Maggiore.
Eppure durante l’incontro di sabato scorso sono state presentate delle soluzioni alternative, realistiche, al progetto devastante depositato da Terna. Basterebbe, ad esempio, gettare lo sguardo un po’ oltre il nostro naso per scoprire che il progetto “Interconnector Italia- Austria” è stato gestito dagli enti locali e da Terna in tutt’altro modo.
Questo elettrodotto, infatti, sarà realizzato alla tensione di 220 kV e interrato per quasi 24 km lungo la viabilità locale, con uno scavo di dimensioni 70x170 (cm). Lì Terna si vanta di “ridurre al minimo il disagio al traffico locale” e di riuscire a intervenire senza “interferire con la stagione turistica”.
Perché non puntare a qualcosa di analogo? Non si crederà mica che, a differenza della Val Venosta, l’Ossola sia “figlia di un dio minore” e da considerare ancora terra di conquista?
Considerando che:
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- rispetto agli obiettivi posti dalla legge del 2009, in termini di aumento di capacità di importare/esportare energia
elettrica (2000 Mega Watt poi portati a 2500), con i progetti già autorizzati Terna ha già raggiunto e superato
quell’obiettivo;
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- l’Italia ha già autorizzato un’altra interconnessione elettrica tra Italia e Svizzera alla società Greenconnector, per
una capacità di 1000 MW; siamo convinti che ci siano tutte le condizioni affinché sindaci, presidente della Provincia e vicepresidente della Regione chiedano di:
1. bocciare il progetto depositato presso il Ministero dell’Ambiente;
2. obbligare Terna a rivedere totalmente la scelta progettuale relativa a Interconnector Italia-Svizzera; 3. chiedere ai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico di proseguire unicamente col progetto di spostamento delle linee elettriche che passano sulle aree abitate della Formazza (progetto di Razionalizzazione), opportunamente rivisto per evitare che vi sia la compromissione di aree ad elevato pregio ambientale.
Vogliamo rivolgerci ai sindaci di Crodo, Premia e Formazza per dire che le richieste degli abitanti a valle dei loro comuni hanno la stessa dignità e sono altrettanto sacrosante di quelle dei loro concittadini. Non è accettabile che si vada in ordine sparso, ognuno guardando esclusivamente quel che capita nei propri confini. Occorre riprendere la strada dell’unità, tenendo ben conto che tutti, ma proprio tutti, sosterranno le vostre richieste che, ricordiamo, sono previste da un Protocollo di Intesa che Terna è tenuta a rispettare.
Ci rivolgiamo, infine, ai dirigenti del Partito Democratico del VCO. Con le vostre improvvide prese di posizione non state facendo affatto il bene di questo territorio! Dalle dichiarazioni rilasciate nelle varie conferenze stampa, infatti, emerge una conoscenza del progetto lacunosa e fuorviante. Come si fa a dire che non saranno posati nuovi tralicci? Ma lo sapete che ad oggi non c’è alcun elettrodotto che deturpa la Cravariola o la conca di Matogno? Come si fa ad affermare che la centrale di conversione è prevista in “aree industriali già definite senza spreco di suolo” o addirittura “aree industriali dismesse”? Avete mai calpestato i prati dove lavorano quegli agricoltori che hanno portato i loro trattori davanti al teatro di Piedimulera, sabato scorso? Come potete affermare che sono state risolte le interferenze in comune di Montecrestese? La variante presentata da Terna non solo non sposta di un millimetro il tracciato alla Cravariola ma anche per Matogno comunque continua a persistere una pesante interferenza. Avete ben chiaro che lo spostamento delle linee tra Verampio e Ponte è previsto da un obbligo e, quindi, deve essere fatto a prescindere dalla realizzazione di Interconnector? Ci chiediamo cosa siate andati a spiegare ai formazzini se le basi conoscitive del progetto sono così carenti? Come non definire del tutto infondate, poi, le continue allusioni a fantasiose compensazioni economiche volte chiaramente a far digerire un progetto così impattante? Utile sarebbe per voi andare a leggere cosa è stato risposto il 22 ottobre 2015 nella commissione X della Camera dei Deputati a un’interrogazione del deputato 5 stelle Davide Crippa: [...] Terna ha titolo ad agire nei limiti di quanto previsto nei contratti di mandato sottoscritti dai soggetti finanziatori che sostengono gli oneri relativi alla realizzazione degli interconnector [...] [...] ai sensi della legge, qualsiasi accordo economico non può essere oggetto del confronto tra istituzioni e proponente nel procedimento autorizzativo, fermo restando le compensazioni ambientali [...] Come dire, tutte chiacchiere le vostre e niente fatti! Di fronte alle clamorose prese di posizioni dei dirigenti PD del VCO viene da pensare a 2 alternative: o queste persone hanno una scarsa conoscenza del progetto o, pur conoscendone i dettagli, preferiscono mistificarne i contenuti. Ai cittadini ossolani e ai molti militanti del PD, in evidente imbarazzo per quanto sta accadendo, resta la scelta su quale di queste due conclusioni sia più preoccupante!
Massimo di Bari Coordinatore provinciale di Sinistra Italiana
Interconnector, dal Pd solo Fumo!
Sabato scorso una nostra delegazione ha preso parte al convegno sul tema Interconnector, organizzato da alcune associazioni e comitati locali in collaborazione con il Comune di Piedimulera, convinti di poter trovare in quella sede anche chi in questi ultimi giorni aveva preso netta posizione a favore dell'opera tanto discussa. Ahimé, così come per la riunione convocata dalla Provincia per discuterne il dissesto finanziario, i vertici del Pd Vco erano assenti. Eppure avevamo chiesto loro di argomentare attraverso dati certi gli slogan con cui lanciano la "reclame" pro Interconnector? Quali posti di lavoro? Dati alla mano l'opera non garantirà numeri importanti. Quali sconti per le industrie? Si riferiscono forse agli sconti di cui hanno goduto in questi anni le stesse aziende che domani si intesteranno l'opera? Opera che, di fatto, avranno pagato i contribuenti attraverso la voce "dispacciamento" (leggasi Terna – gestione dei flussi di trasmissione dell’energia sulla rete), voce contenuta in bolletta che ogni cittadino corrisponde ad Enel, anche se ossolano! La contropartita? Una razionalizzazione delle linee in alta Valle Formazza che doveva già essere realizzata 8 anni fa in quanto opera di compensazione di altri progetti? Qualche promessa di concessione agli Enti Parco Nazionale Val Grande ed aree protette dell'Ossola? Troppo poco per la nostra terra ferita da mille promesse mai mantenute. Troppo devastante quanto viene prospettato alla nostra gente. L'industria che oggi i vertici Pd Vco vorrebbero rilanciare se n'è andata, o se ne sta andando, dal nostro territorio proprio a causa di quelle linee di trasporto dell'energia che hanno fatto venire meno l'importanza di essere collocati vicino ai luoghi di produzione della stessa. Da boccaloni sarebbe pensare che chi da anni ci “deruba” dei canoni idrici domani ci regalerebbe uno sconto (per altro attualmente illegale) sull'energia. Se esiste una reale necessità di questo ulteriore varco si lavori per realizzarlo senza violentare ulteriormente l’Ossola. Le soluzioni ed i mezzi ci sono. Ma lo si faccia in modo concreto e responsabile. Ad oggi le uniche certezze sono l'ennesimo cambio di rotta del Pd sul tema, le bollette gonfiate per un progetto non condiviso e forse inutile, e la devastazione di una Valle. Valle Ossola che, allo stato attuale, può guardare al futuro solo investendo sul turismo salvaguardando il proprio territorio. Questa, purtroppo, l'unica concreta speranza.
Vogliono rubarci pure quella!
Il segretario Lega Nord Piemont sezione di Domodossola Bossi Marco