CANNOBIO – 29.03.2017 – Il primo problema,
immediato e più rilevante, è il ripristino della sicurezza e la riapertura della strada interrotta. Oltre, nel medio-lungo periodo, c’è il più ampio ma non meno importante ragionamento sul futuro della viabilità nell’alto Verbano tra Italia e Svizzera.
Mentre a Carmine fervono i lavori per installare le protezioni che serviranno – o martedì prossimo, o al più tardi entro una settimana salvo imprevisti e maltempo – a riaprire la litoranea interrotta da sabato l’altro a causa della frana che ha ucciso un motociclista, è aperto un dibattito sulle condizioni della “34” e sui lavori che richiede. La prossima settimana i sindaci dell’alto Verbano saranno a Roma per parlarne con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, portando anche alla sua attenzione il destino della provinciale della Val Cannobina, che si vorrebbe ri-trasferire all’Anas, la quale al momento nicchia. È in quella sede che si inizierà a ragionare su quali interventi vanno portati a termine, come ha sottolineato ieri il presidente del Consiglio di Stato ticinese Paolo Beltraminelli nella lettera in cui ha posto, sotto forma di domanda, il problema delle lacune dell’Italia. Nel prossimo futuro ci potrà forse essere spazio anche per due proposte che vengono dalla politica locale. Una è quella di Forza Italia, che tramite il coordinatore provinciale Mirella Cristina, chiede che vengano ripristinati i progetti per le due gallerie di Cannero Riviera e di Cannobio che erano stati accantonati a inizio anni Duemila, anche a causa di proteste e resistenze locali. L’altra è quella del club Forza Silvio di Verbania che, tramite i responsabili Michael Immovilli e Francesco Sirtori, chiedono la dichiarazione dello stato di crisi con l’avvio di procedure eccezionali per i lavori di adeguamento e messa in sicurezza dell’arteria internazionale.