VERBANIA – 30.03.2017 – Avevano creato
un consorzio occulto per partecipare a due gare d’appalto nel Vco e, concordando le offerte, cercando di influenzarne l’aggiudicazione. È questa l’accusa – il reato contestato è turbativa d’asta – per la quale sono a processo a Verbania Giuliano Togninelli, Marco Bianchi e Roberto Zannini, tre imprenditori della provincia di Reggio Emilia. Con le loro imprese nel 2012 parteciparono a due gare d’appalto, una bandita dal comune di Macugnaga per i lavori del ponte sul torrente Quarazza in località Fornarelli; e l’altra dal comune di Verbania per la riqualificazione dell’argine sinistro del torrente San Bernardino, in Sassonia. In entrambe le gare non risultarono vincitrici, ma un controllo sulle offerte fece emergere alcune anomalie segnalate alla Procura della Repubblica. L’indagine condotta dal sostituto Gianluca Periani ha approfondito i rapporti tra le società gestite dagli imputati che, secondo l’accusa, s’erano preventivamente accordate nelle offerte da presentare in modo che i propri ribassi, opportunamente studiati, potessero aumentare la possibilità che una delle tre (a Macugnaga le concorrenti furono due) s’aggiudicasse l’appalto. La Procura ritiene che le buste con le offerte partirono tutte da uno stesso mittente e per questo ha chiesto il rinvio a giudizio degli imprenditori.
Il processo s’è aperto ieri di fronte al giudice Rosa Maria Fornelli con la costituzione di parte civile dei comuni di Macugnaga e Verbania che, con gli avvocati Thomas Altana e Alessandra Simone, chiedono un risarcimento per il danno cagionato alla regolarità della gara. Le difese degli imputati hanno sollevato eccezioni sull’ammissibilità delle parti civili che però sono state rigettate dal giudice, che ha già fissato quattro udienze tra giugno e luglio.