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cappellano carcere Beccaria Burgio

DOMODOSSOLA – 1-04-2017- “Non sono ragazzi difficili,

sono ragazzi e basta, sono giovani prigionieri di logiche di adulti, vittime di un consumismo sfrenato. Hanno commesso reati gravi, ma perchè vittime di un sistema usa e getta”. Cosi ha aperto il suo intervento il cappellano del Beccaria, Claudio Burgio intervenuto ieri sera all'Istituto Rosmini la serata è stata introdotta dal preside del Liceo delle Scienze Umane Carlo Terruzzi. Burgio, nel 2000 ha fondato l’Associazione Kayros, comunità di accoglienza per oltre cinquanta ragazzi. “Dietro il consumo di droghe, dietro lo spaccio c'è un mercato più ampio tenuto in piedi dalle mafie. C'è un mondo adulto che non ha cuore i ragazzi”. “Quando incontro questi ragazzi la prima cosa da fare è sospendere il giudizio– ha proseguito don Claudio – che significa spogliarsi delle proprie sicurezze e guardarsi in faccia”. Non bisogna in sostanza secondo il sacerdote considerare l’altro come un ostacolo, ma come una risorsa: “Tu sei un bene originale- ha detto Burgio - anche una storia sbagliata è sempre una storia di salvezza”. L’educazione dei giovani, ha ricordato il relatore, è una sfida che esige la pazienza dell’attesa, preziosa per il cambiamento che si genera nel tempo. Si cade in errore se si pensa di educare esercitando un potere. Ognuno di noi ha in sé un bene originale. Dei suoi ragazzi dice “Sono una grazia mi hanno destrutturato mi hanno messo in discussione anche sulla fede ho fatto una riflessione nuova su alcuni passi della Bibbia – spiega don Claudio – la prima parola che Dio rivolge all’uomo è ‘Tu potrai’ e non, come afferma il serpente, ‘Non dovete’”. La nostra educazione, aggiunge, è impostata sul “tu potrai” o sul “non dovete”? E dei suoi ragazzi ha aggiunto : “Mi aiutano a capire che la fede non è mai un punto di arrivo, ma di ripartenza e che la vita è davvero un ‘Vieni e vedi’”. “Essere educatori vuol dire aiutare i ragazzi che sbagliano a riconoscere che hanno un valore una possibilità. Potenzialità che possono emergere offrendo ai giovani interessi diversi come la cultura, il teatro, la musica”.

Mary Borri