1

frontiera crem

BELLINZONA – 03.04.2017 – Giù la sbarra, chiusi.

Tre valichi di frontiera “minori” della Lombardia tra Italia e Canton Ticino, dal 1° aprile non sono transitabili di notte. Dalle 23 alle 5, infatti, è proibito entrare in Svizzera (ma anche uscire) a Pedrinate-Colverde e Novazzano-Ronago a Como, e a Ponte Cremenaga nel Varesotto. La decisione, che asseconda una petizione proposta dalla Lega dei Ticinesi nel 2014 e che è definita “sperimentale”, ufficialmente è stata presa per evitare il frontalierato del crimine, cioè quegli episodi di microcriminalità come furti in abitazione e rapine che, a detta dei proponenti, sono più frequenti quando viene concesso di muoversi liberamente lungo la frontiera, dove un altro problema è il controllo dell’immigrazione. I profughi sbarcati in Italia premono per raggiungere la Mitteleuropa e in tanti hanno cercato e cercano di imboccare la rotta per la Germania che passa dalla Confederazione. C’è chi sale di nascosto sui treni – due persone sono state trovate morte, folgorate, nell’ultimo mese – e chi sfrutta la complicità dei passeur.

Anche se il provvedimento non vale per tutti i valichi e, anzi, i principali continuano a funzionare regolarmente, questa misura suona un po’ come un campanello d’allarme che interessa anche il Verbano Cusio Ossola. I punti di frontiera con il Canton Ticino sono due: a Piaggio Valmara sul Lago Maggiore e a Ponte Ribellasca tra la Val Vigezzo e le Centovalli. A questi si aggiunge la via del Sempione che porta nel Canton Vallese, a Gondo. Al momento non si ha notizia di analoghe disposizioni in Piemonte, ma il timore c’è.