ROMA – 05.04.2017 – Quell’incidente mortale
non fu colpa della Provincia e dei suoi dirigenti. Assolto oggi da ogni accusa nel processo-bis del convitto dell’istituto agrario di Crodo, Giandomenico Vallesi il mese scorso è stato scagionato da un’altra accusa che lo riguardava come dirigente provinciale e responsabile dell’Ufficio tecnico. L’ingegnere, insieme al capocantoniere Marco Paris e al cantoniere Valerio Della Piazza, erano accusati di aver indirettamente provocato, facendo venir meno la manutenzione straordinaria e ordinaria della strada provinciale della Val Cannobina, il sinistro del 2005 in conseguenza del quale morì il 57enne rappresentante di commercio lombardo Dario Zanni. La parola fine l’ha scritta la Corte di Cassazione, che per la terza volta ha emesso sentenza di assoluzione per il reato di omicidio colposo. Così, infatti, aveva già deciso il tribunale di Verbania in primo grado, trovando conferma a Torino dalla Corte d’Appello nel maggio dell’anno scorso.
Zanni uscì di strada in prossimità di una curva mentre scendeva, d’inverno, la tortuosa e pericolosa provinciale della Cannobina. Il suo veicolo si fermò tra la vegetazione e l’agente di commercio sopravvisse all’impatto, pur riportando gravissime lesioni e sprofondando in un coma da cui non s’è più risvegliato e che due anni più tardi ne determinò il decesso.
La Procura di Verbania, che condusse le indagini, ritenne i tecnici colpevoli e ne chiese la citazione a giudizio, presentando poi appello alla sentenza assolutoria di primo grado.
Al termine dell’iter giudiziario la Provincia, a fronte dell’innocenza dei suoi dipendenti, ha rifuso le spese legali da questi sostenuti nei tre gradi di giudizio.