VERBANIA – 13.06.2015 – Si conoscerà il 24 settembre
l’esito del processo a carico di Sergio Borella, autotrasportatore titolare dell’omonima ditta di Fondotoce accusato di estorsione e truffa aggravata ai danni dell’Inps. Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Anna Maria Rossi, Borella avrebbe minacciato alcuni suoi autisti – autori della denuncia da cui è nato il processo – chiedendo loro di violare il contratto di lavoro, di guidare il camion per più ore del dovuto, vessandoli anche chiedendo loro di pagare le multe subite. La truffa è contestata per aver ottenuto i sussidi della cassa integrazione mentre i lavoratori erano in realtà in servizio.
Nell’udienza dell’altro ieri, dopo che in precedenza avevano testimoniato gli autisti e l’accusa aveva chiesto 5 anni di reclusione, hanno parlato i difensori, avvocati Domenico Capristo e Rosalba Di Fede, i quali hanno sostenuto che i fatti esposti non configurano il reato dell’estorsione. Per i legali dell’imprenditore non ci sarebbero state minacce nei confronti degli autisti, che avrebbero potuto rifiutare gli ordini del datore di lavoro, come qualcuno fece senza subire il licenziamento. La difesa ha anche contestato il mancato pagamento degli straordinari e che le multe fossero a carico degli autisti.
Il giudice Claudio Michelucci ha aggiornato l’udienza al 24 settembre, giorno in cui ci saranno le repliche del pm e verrà emessa sentenza.