GHIFFA – 10.04.2017 – Le accuse sono state confermate,
ma la pena è stata fortemente ridotta e gli sono stati concessi anche i doppi benefici della sospensione e della non menzione. Venerdì scorso la Corte d’Appello di Torino ha parzialmente riformato la sentenza a carico di Attilio Mileto, l’architetto verbanese responsabile dell’Ufficio tecnico del comune di Ghiffa condannato in primo grado a due anni e sei mesi per induzione a dare o promettere utilità e omessa denuncia.
La quarta sezione penale l’ha ritenuto colpevole dei fatti contestatigli dalla Procura di Verbania, cioè di aver di fatto agito per proprio interesse nella pratica edilizia delle sorelle Elisabetta e Valeria Conca in qualche modo tentando di scambiare il suo silenzio di tecnico comunale su un abuso edilizio in cambio del diritto d’accesso a un fondo confinante, di proprietà della moglie (e di cui lui ha l’usufrutto). Difeso dall’avvocato Alberto Zanetta, Mileto ha visto ridotta la pena a un anno e sei mesi. Nel chiederne la condanna per questo e per altri due capi d’imputazione (abuso d’ufficio e falso ideologico), il sostituto procuratore Gianluca Periani in primo grado aveva avanzato una richiesta molto alta: sette anni e tre mesi di reclusione. "Pur soddisfatti del sostanziale ridimensionamento delle accuse formulate – commenta l’avvocato Zanetta per conto del suo assistito – attendiamo motivazioni per adire la Cassazione".